mercoledì 30 gennaio 2013

L’ON. BRAMBILLA RICEVE PRESTIGIOSO PREMIO INTERNAZIONALE PER IL SUO IMPEGNO ANIMALISTA

22/01/2013 AMBIENTE, L’ON. BRAMBILLA RICEVE PRESTIGIOSO PREMIO INTERNAZIONALE PER IL SUO IMPEGNO ANIMALISTA
On_Michela_Vittoria_Brambilla_premio_Bosco_per_Kyoto2013_1_sito_copy"Per il costante impegno nel difendere la vita e la dignità degli animali che insieme agli umani hanno diritto a vivere su questo pianeta". Con questa motivazione, l'ex ministro del Turismo, On. Michela Vittoria Brambilla, ha ricevuto oggi, in Campidoglio, il prestigioso premio internazionale "Un bosco per Kyoto 2013", assegnato dall'Accademia Kronos, l'associazione che a partire dal 1997 ha preso il testimone di uno dei più antichi movimenti ambientalisti d'Europa: il Kronos 1991.
Il premio arriva dopo una intera legislatura di forte impegno e di grandi successi sul fronte della tutela degli animali, sia in qualità di ministro del turismo che di presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente: l'approvazione alla Camera della norma anti-Green Hill - scritta dall'on. Brambilla per vietare l'allevamento sul territorio nazionale di cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione e il divieto di esperimenti senza anestesia o analgesia - che ha inferto un duro colpo alle lobby della vivisezione; la nascita della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, che per la prima volta riunisce le principali associazioni animaliste e ambientaliste del panorama nazionale in un fronte comune capace di "farsi ascoltare" dalle istituzioni; l'accordo siglato con Anci per favorire la nascita di spiagge aperte ai turisti con animali al seguito e per il libero accesso alle persone accompagnate dai propri animali in tutti i luoghi pubblici, negli uffici pubblici e nei pubblici esercizi; l'accordo firmato con Trenitalia per consentire ai cani di qualsiasi taglia di viaggiare con i loro proprietari anche sui treni Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca ed Eurostar Italia; la riforma del condominio, voluta dal Pdl, che cancella la possibilità di vietare per regolamento la presenza di animali domestici negli appartamenti; l'effettiva entrata in vigore degli articoli del Codice della strada, approvato dal governo Berlusconi IV, che stabilisce l'obbligo del soccorso stradale per gli animali e l'utilizzo di sirena e lampeggiante per ambulanze veterinarie e mezzi di vigilanza zoofila.

"Sono davvero lieta di questo prestigioso riconoscimento per il mio impegno ambientalista e animalista - ha commentato a margine dell'evento l'on. Brambilla - Proprio su questo ultimo termine, animalista, vorrei soffermarmi, per sdoganarlo definitivamente e liberarlo dall'accezione negativa che troppo spesso gli viene attribuita strumentalmente. Io sono animalista, milioni di italiani sono animalisti, e insieme difendiamo la vita. Non vi é certo nulla di rivoluzionario in questo. E non si toglie nulla all'uomo e alla sua dignità se ci si occupa anche delle altre creature che vivono su questo pianeta e sono affidate alla nostra responsabilità".

Il 2012 è stato anche un anno di grandi mobilitazioni animaliste per le quali l'on. Brambilla é stata in prima linea, come quella, straordinaria, che ha accompagnato l'inchiesta della Procura di Brescia su Green Hill, l'ultimo allevamento in Italia di beagle destinati alla vivisezione, o quella contro lo sfruttamento degli animali nei circhi seguita alla morte della giraffa Aleksandre o ancora la campagna, avviata proprio dall'ex ministro del turismo, contro i sindaci che vietano l'accesso dei cani nei parchi pubblici.

"La politica - ha dichiarato l'ex ministro del turismo - non può continuare a relegare in secondo piano i temi ambientalisti e animalisti, che la società percepisce in tutto il loro peso, come dimostra, tra l'altro, la crescita costante dell'associazionismo eco-animalista e la sua fortuna anche nella destinazione del 5 per mille. Mi impegnerò con tutte le mie forze perché il principio della tutela dell'ambiente e il valore del rispetto degli animali siano pienamente riconosciuti e tutelati dalla Costituzione. Voglio continuare a battermi per lo stop alla vivisezione e alla caccia, per la tutela dei diritti di tutti gli animali, da quelli oggi ancora considerati da reddito a quelli da compagnia, contro il loro sfruttamento negli spettacoli e nell'allevamento intensivo come per la produzione di pellicce. Voglio battermi ancora per rafforzare il sistema delle aree protette, per attuare la strategia nazionale sulla biodiversità, per azzerare la cementificazione selvaggia, ridurre il consumo del suolo ed accrescere la tutela di ambiti delicati come le coste, per far ripartire le bonifiche dei siti industriali pericolosi e per rendere più vivibili le nostre città minacciate da inquinamento e rifiuti. Sull'ambiente e sul rapporto uomo-animali la politica ha bisogno di un nuovo impulso che la metta finalmente al passo con la società".

Roma 22 gennaio 2013

martedì 22 gennaio 2013

«Tassa» per il cane

«Tassa» per il cane e colazione a parte
Non vedente denuncia l'hotel

Veneziana disdice la prenotazione in Cadore. «Non ci andrò». L'albergo si scusa: non conoscevamo la legge. L'ex ministro Brambilla: battaglia di civiltà ancora da vincere


VENEZIA - Una donna non vedente denuncia un albergo bellunese per discriminazione. Volevano applicarle un prezzo aggiuntivo di 9 euro al giorno per il suo cane guida e servirle la colazione in una stanzetta separata rispetto agli altri ospiti dell'albergo. A raccontare la storia sono i quotidiani del gruppo Finegil. Nicoletta Ditadi, non vedente, impiegata all'ospedale di Mirano come centralinista, aveva acquistato attraverso Groupon un soggiorno all'hotel Monaco Sport di Santo Stefano di Cadore. La donna ha quindi chiamato la struttura alberghiera per fissare le date della breve vacanza e avvisato la reception precisando che lei era cieca e che con il marito ci sarebbe stata anche Lara, un Labrador che le fa da guida. Dall'hotel, ha raccontato la donna, le hanno risposto che il cane avrebbe richiesto un supplemento di 9 euro al giorno per le pulizie. E l'hanno avvisata che la prima colazione, che era compresa nel coupon acquistato online, le sarebbe stata servita in una stanza a parte per non turbare gli altri ospiti dell'hotel.

INTERVIENE IL MARITO - Il marito a quel punto ha chiesto di parlare col direttore dell'hotel e ha fatto presente che c'è una legge che tutela la presenza dell'animale domestico in hotel. Il manager ha risposto che avrebbe pagato la penale. La signora ha quindi disdetto la prenotazione ed è andata nella stazione dei carabinieri di Mirano dove ha presentato una circostanziata denuncia. Senza chiedere nulla, solo, ha detto, per una «battaglia di civiltà». La donna ha riferito che in seguito alla denuncia sono arrivate le scuse della direzione dell'hotel. «Mi hanno invitato a un soggiorno gratis in cambio del ritiro della denuncia. Non so se lo farò, sicuramente non soggiornerò in questo hotel».

L'ALBERGO - La direzione dell'albergo conferma la versione di Nicoletta Ditadi: «E' vero, la signora ha disdetto la prenotazione dopo che noi avevamo spiegato al telefono che sarebbe stata necessaria una tassa in più per il cane e le avevamo preannunciato il tavolo nella saletta riservata. Ma - ha precisato il direttore Sergio De Candido - mi permetta di aggiungere che la saletta non è uno sgabuzzino, è il luogo che destiniamo a chi preferisce una cena intima. E' la sala riservata ai generali quando ospitiamo gli alpini. L'abbiamo chiamata «Château d'Yquem» in omaggio a uno dei vini bordolesi più famosi al mondo». Sulla presenza del cane in albergo ammette l'ignoranza: «Non eravamo a conoscenza delle leggi che consentono alle persone non vedenti di accedere a tutti i luoghi pubblici con il cane guida. Di questo mi sono scusato con la signora. Quando l'ho chiamata e le ho proposto di soggiornare nel nostro hotel come nostra ospite mi ha risposto: valuterò». Il direttore ha anche ammesso che in mattinata ha ricevuto una telefonata sulla vicenda da parte di un rappresentante dell'Unione ciechi delle Marche a cui ha spiegato l'accaduto.

«NON CI ANDRO'» - Nicoletta Ditadi, risentita dopo lo scoppio della polemica sui giornali e sui siti Internet rimane della sua posizione. «Ringrazio il direttore dell'offerta, peraltro subordinata al ritiro della denuncia. Ma non accetterò perché non mi sentirei a mio agio in un albergo che mi ha trattato in questo modo», ha ribadito. La donna non ritirerà la denuncia. Ha detto di avere il cane solo da agosto 2012 e che è la prima volta che questo episodio succede a lei e agli altri amici. «Quando vado in hotel il personale ha sempre un sacco di attenzioni nei miei confronti e non mi sono mai sentita discriminata come in questo caso. Ma a darmi più fastidio è stata l'arroganza del direttore, quando al telefono gli abbiamo fatto notare che sono previste sanzioni se non faceva entrare il cane guida, lui ha detto che i soldi per pagare gli importi li aveva e li avrebbe pagati».

L'EX MINISTRO - L'episodio è stato commentato dall'ex ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla. «A venticinque anni dall'entrata in vigore della legge sul libero accesso dei cani-guida nei locali aperti al pubblico - afferma all'agenzia Ansa - è incredibile che possano ancora verificarsi episodi del genere». «Le scuse dell'albergatore - conclude - sono il minimo sindacale. Resta il problema di una battaglia di civiltà che a quanto pare, nonostante le leggi, gli appelli e la buona volontà di molti, dev'essere ancora combattuta e vinta».

mercoledì 16 gennaio 2013

ANAGRAFE CANINA





ANAGRAFE CANINA, LA FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI DIRITTI ANIMALI E AMBIENTE CHIEDE LA REITERAZIONE DELL'ORDINANZA

Reiterare l'Ordinanza contingibile e urgente concernente misure per l'identificazione e la registrazione della popolazione canina, che scadrà il 25 febbraio prossimo. Lo chiedono – con una lettera al ministro della Salute Renato Balduzzi e al sottosegretario Adelfio Elio Cardinale – i presidenti delle associazioni animaliste aderenti alla Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente (tra cui Enpa, Lav, Leidaa, Lndc, Oipa, Chiliamacisegua, Noi Animali Onlus, Sos Levrieri, Eolo a 4 Zampe, Amici Animali). L'ordinanza – scrivono i firmatari – "chiarendo come l'inoculazione del microchip sia un atto medico veterinario, ha introdotto dal 2008, con conferma nel 2010 e nel 2012, l'obbligo della contestualità di identificazione e iscrizione in anagrafe e le innovative disposizioni che riguardano la produzione dei microchip". Il testo "riveste un ruolo imprescindibile in termini di prevenzione dell'abbandono, di tracciabilità degli animali (tracciabilità che deve essere garantita anche ai sensi dell'articolo 12 della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia) e di contrasto al fenomeno conosciuto come traffico di cuccioli dall'Europa dell'Est". Inoltre, il provvedimento che sta per scadere e che, secondo gli animalisti, dovrebbe essere sostituito da una legge, "ha il merito di dettare regole per l'identificazione e l'iscrizione in anagrafe uguali per tutti, superando finalmente la disomogeneità nelle direttive sul territorio nazionale, e di prevedere che i cuccioli debbano essere identificati tramite l'inoculazione del microchip entro i due mesi di vita. Così, in diversi casi, si abbattono i tempi di identificazione e si facilita la tracciabilità dei cani dei quali è vietata la vendita se di età inferiore a 2 mesi e non identificati, una misura quest'ultima indispensabile per il loro benessere etologico". In attesa di una legge, "che ne ricalchi i contenuti e li renda non più vincolati a continue reiterazioni di provvedimenti a efficacia limitata nel tempo", la Federazione chiede dunque, "per evitare dannosi vuoti normativi", la reiterazione dell'ordinanza.


FONTE: http://www.leida.info/index.php?option=com...:news&Itemid=44

martedì 15 gennaio 2013

Bardot contro la Francia

Bardot, mi vergogno della Francia
Battaglie animaliste ridicolizzate, menefreghismo si diffonde

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Dopo le polemiche suscitate dalla sua minaccia di chiedere la cittadinanza russa per protesta contro l'eutanasia a 2 elefanti malati, Brigitte Bardot si difende in un messaggio diffuso dalla sua fondazione, in cui si alternano parole di affetto e di rabbia verso la Francia. "Si, questo Paese mi fa vergognare, mi fa vomitare!". "Ne ho abbastanza di questo Paese in cui i 'grandi' se ne fregano della sofferenza animale" che "combatterò fino al mio ultimo respiro".