giovedì 28 maggio 2015

Gatti a Disneyland

A Disneyland i gatti occupano la casa di Topolino

Se fossi un gatto randagio americano che gironzola spesso presso il famoso parco Disneyland, dove mi verrebbe in mente di alloggiare? Bhe, ovvio! Sicuramente nella casa del suo ispiratore Mickey Mouse (o Topolino). Questa non è l’ennesima storia disneyana, non si tratta di un film di animazione della Walt Disney: questa è la realtà. Il parco americano infatti, negli ultimi anni è stato letteralmente invaso dai gatti, che a dire il vero non danno fastidio a nessuno, anzi. Tra Disneyland e i mici si è creato quasi una sorta di tacito accordo: i felini vengono lasciati in pace e loro ricambiano il favore sgomberando il parco dai roditori e dai topi. Ma questa vicenda è solo un’appendice di ciò che si perpetua negli anni.

gatto disneyland

Tanto tempo fa, Walt Disney in persona, scoprì decine di gatti nel castello della Bella addormentata e si rifiutò di lasciare che fossero uccisi. Il portavoce del parco a tema, non intende però lasciarsi sfuggire la situazione di mano e non vuole che Disneyland sia identificato con un rifugio per animali randagi. Per questo motivo, qualche tempo fa una signora che era stata sorpresa a dare da mangiar a uno dei gatti, è stata allontanata senza mezze misure dal parco.

 Il fenomeno dei mici, non ha lasciato naturalmente indifferente il popolo di internet. Lo scrittore freelance Taylor Roberts, ha infatti dato vita al profilo Twitter “Cats of Disneyland” in cui ogni tweet prova ad esprimere il pensiero dei mici del parco giochi. Post tipo “se ti ostini ad indossare le infradito a Disneyland, allora stai davvero solo chiedendo di essere graffiato da un gatto”, che mano a mano hanno conquistato e fidelizzato oltre 44 mila persone che seguono la pagina.
 

sabato 23 maggio 2015

Spese veterinarie detraibili

Spese veterinarie detraibili, come e per quali importi


Ancora non molti sanno che le spese veterinarie sono detraibili. Certo, non completamente, c’è una franchigia minima e un tetto massimo, ma qualcosina è recuperabile. Qui andremo a parlare di franchigia minima, tetto massimo e come fare per detrarre le spese veterinarie.

          

Veterinario visita gattino

Spese veterinarie detraibili - Non è cambiato praticamente nulla per quanto riguarda le spese veterinarie detraibili, tranne il fatto che l'Iva è passata dal 21 al 22%, ma che la detraibilità consente sempre e solo di recuperare il 19%. Con l’aumento dell’Iva dal 21% al 22%, lo Stato dichiara senza ombra di dubbio che gli animali sono beni di lusso: nonostante le richieste e i solleciti continui dell’Anmvi e dei veterinari affinché venga abolita l’Iva sulle prestazioni veterinarie, esattamente come succede in medicina umana o almeno abbassata al 10%, gli animali e le prestazioni mediche a cui sono soggette continuano ad essere gravate di un onere fiscale eccessivo.
 
Questo onere fiscale pesa sia sul proprietario che sul veterinario. Prendiamo il caso del proprietario: paga 40 euro un vaccino, ma non è che quei 40 euro vanno in tasca al veterinario. Il 2% va all’Enpav (l’equivalente dell’Inps per i veterinari) e ben il 22% va allo Stato sotto forma di Iva. Quindi quando vi lamentate dei costi del veterinario, sappiate che il 22%, in pratica più di un quinto di quello che sborsate, sono tasse. Ma l’Iva così alta penalizza anche il veterinario che si ritrova spesso a dover fare i conti con l’impossibilità dei proprietari di sostenere i costi di esami ed interventi e quindi nell’oggettiva impossibilità di emettere diagnosi e quindi terapie adeguate.
 

Quali sono le spese veterinarie detraibili?

Per quanto riguarda la tipologia di spese detraibili, fra di esse ricordiamo:

     
  • fatture emesse dal veterinario: tutte le fatture emesse dal veterinario possono essere scaricate, non c’è bisogno di mettere la marca da bollo in quanto le prestazioni sono già soggette ad Iva. Quindi tutte le fatture fatte per vaccini, interventi chirurgici, esami, ricette in triplice copia possono essere tranquillamente scaricate

  • scontrini dei farmaci: tutti gli scontrini rilasciati dalla farmacia ed inerenti farmaci ad uso veterinario possono essere scaricati. Ma solo ed esclusivamente i farmaci ad uso veterinario: i comuni farmaci ad uso umano che vengono talvolta prescritti dal veterinario perché assenti in medicina veterinaria, non possono essere detratti. Nei farmaci ad uso veterinario vanno anche inseriti gli antiparassitari esterni come Frontline, Advantix, Scalibor e via dicendo

  • alimenti dietetici: qui c’è un po’ di diatriba. Fino a qualche tempo fa gli alimenti dietetici che corrispondono effettivamente alla terapia dell’animale (vedi per esempio il K/D della Hill’s per chi soffre di insufficienza renale o il C/D per chi soffre di disturbi alle vie urinarie), essendo di fatto la terapia per quella particolare patologia, potevano essere scaricati, previa presentazione al commercialista di scontrini e ricetta veterinaria che prescriveva quel cibo. Adesso pare che i cibi non vengano più inseriti nella detrazione, ma vi consiglio di chiedere lumi al vostro commercialista perché so che qualcuno riesce ancora a detrarre le spese degli alimenti dietetici

  •  

Vengono esclusi dunque dalle spese veterinarie detraibili i farmaci ad uso umano e tutti gli integratori alimentari, anche se di uso veterinario. Non chiedetemi il perché di questa distinzione.

Franchigia minima e importo massimo


Ma quanto si scarica? Ovviamente non potrete scaricare del tutto le spese veterinarie, anche se l’Anmvi si sta battendo anche sul fronte di innalzare l’importo scaricabile. Fondamentalmente delle spese veterinarie potete scaricare il 19% (lo so, l’Iva è più alta, ma non siamo certo stati noi veterinari a fare questa legge, ci è stata imposta) a partire dalla franchigia minima di 129,11 e arrivando fino al tetto massimo di 387,34, questi importi sono rimasti immutati.
 
Ciò significa che la detrazione spettante viene calcolata sulla parte che eccede l'importo di euro 129,11. Fino ai 129,11 euro non scarichi nulla: scarichi poi la differenza fra 387,34 euro e 129,11 euro, quindi in sostanza l’onere su cui calcolare la detrazione è 258,23 euro (387,34 – 129,11). Tutto quello che eccede il tetto massimo, non viene considerato.

Come fare per detrarre le spese veterinarie


Per detrarre le spese veterinarie, dovrete conservare tutte le fatture emesse dal veterinario, gli scontrini emessi dalla farmacia o dai negozi di animali relativi ai farmaci ad uso veterinario, gli scontrini relativi agli alimenti dietetici usati là dove possibile scaricarli. Consiglio anche di tenere copia delle ricette veterinarie: ad alcuni commercialisti bastano gli scontrini, altri vogliono anche le ricette relative. Qualcuno poi consiglia di pagare tramite bonifico per permettere una più facile tracciabilità al fisco, ma obiettivamente pagare con bonifico un vaccino normale diventa alquanto complicato.

 
Se avete perso la copia della fattura veterinaria, potrete richiederla al vostro veterinario. La richiesta al medico veterinario da parte del cliente di una copia della parcella emessa deve risultare per iscritto ed il cliente deve anche precisare esplicitamente i motivi della richiesta. Questa parcella emessa tempo prima deve essere oggetto di fotocopia e sulla stessa si deve poi apporre la dicitura
 
  • "Copia conforme all’originale rilasciata a richiesta del cliente"
  • ; sulla stessa copia della parcella il veterinario dovrà apporre la data e la firma e una copia di questa dovrà essere tenuta negli archivi. Ricordatevi poi che le spese veterinarie sono separate da quelle umane e non sono cumulabili fra loro.

    Si possono scaricare le spese veterinarie sia sul 730 che sul Modello Unico, ma devo fare una precisazione: le spese veterinarie sono separate da quelle umane, non sono cumulabili.

    martedì 19 maggio 2015

    Cani: a Roma è caccia al killer

    Cani: a Roma è caccia al killer che semina polpette avvelenate nei parchi

    A Roma è partita la caccia al serial killer dei cani. I volantini che mettono in guardia dal pericolo delle polpette avvelenate sono affissi ovunque, sui pali della luce, sui cassonetti dei rifiuti,
    all’ingresso dei giardini. Si consiglia di mettere la museruola ai propri cani per evitare il pericolo“.
     
    Con queste parole, scritte sulla sua pagina Facebook, Marcovalerio Cervellini, il responsabile relazioni esterne della Polizia Postale, avvisa gli utenti e i proprietari di cani della Capitale che la notizia che circola da qualche giorno non è una cosiddetta “bufala”: purtroppo diversi cani sono morti da inizio maggio nel quartiere Monteverde, più esattamente a Villa Pamphili e Villa Sciarra, per aver ingerito polpette alla stricnina.

    Come la povera Bo, una Golden Retriever che lo scorso 8 maggio, a quanto si legge sulla pagina Facebook Sei di Monteverde se…, si è spenta dopo agonie e pianti proprio per aver inghiottito quello che credeva essere un goloso bocconcino. Inutile dirlo, tra i residenti è dilagato il panico e non solo, poiché entrambe le Ville sono molto frequentate, soprattutto durante i fine settimana, anche da romani che non vivono strettamente in zona. Ora c’è chi il cane ha paura anche solo a farlo uscire di casa. Anche perché i casi, seppur non tutti ancora accertati, dovrebbero essere più di 5 in nemmeno 7 giorni. Altre segnalazioni di avvelenamento, inoltre, sono arrivate anche da San Giovanni, in zona Piazza Re di Roma e Appio Latino. E la gente inizia ad avere veramente paura.
     
     
    Nella speranza che presto venga trovato il responsabile (o i responsabili) e ribadendo l’importanza di uscire con la museruola, un altro consiglio utile arriva dal dottor Oscar Grazioli, veterinario e giornalista, che raccomanda ai proprietari di cani di avere sempre a portata di mano un flacone di acqua ossigenata e un cucchiaino di plastica. Se dovesse capitare di vedere il peloso guaire all’improvviso, barcollare e sbavare (o proprio di vederlo ingerire il boccone incriminato) somministrategli immediatamente uno o due cucchiaini di acqua ossigenata (in base alla taglia). Il cane vomiterà e sarà salvo, ma sarà comunque necessaria una corsa dal vostro veterinario di fiducia.

    sabato 16 maggio 2015

    Vittime ed eroi sconosciuti: gli animali

    Prima Guerra Mondiale. Vittime ed eroi sconosciuti: gli animali

    mercoledì 6 maggio 2015

    Indonesia, salvati rari pappagalli

    Indonesia, salvati rari pappagalli vivi chiusi nelle bottiglie di plastica