martedì 26 marzo 2013

Combattimento tra cani

Cro - Torre del Greco: combattimento tra cani, due denunce
 
Roma, 26 mar (Prima Pagina News) Denunciate due persone ritenute responsabili dell’organizzazione di combattimenti clandestini tra cani a Torre del Greco, in provincia di Napoli. Gli incontri si svolgevano ogni week-end intorno alle ore 15.00. Venivano utilizzati anche cani randagi che venivano aggrediti dai cani combattenti istigati dai proprietari. I fatti sono stati denunciati da alcuni cittadini. “Anche se il fenomeno non riveste più i caratteri di allarme sociale, molti segnali indicano una graduale ripresa. I combattimenti tra cani restano una realtà criminale pericolosa che deve essere contrastata senza abbassare la guardia. La pericolosità che hanno questi criminali, si evince anche dalla sistematicità con cui si svolgevano i combattimenti: stessi giorni, posti, orari e alla presenza di passanti, dimostrando sfrontatezza, arroganza e prepotenza: tipici atteggiamenti criminali”, dichiara il dott. Ciro Troiano, responsabile Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV. “Fino a pochi anni fa i combattimenti tra cani rappresentavano la prima emergenza zoomafiosa del Paese – prosegue Troiano – in anni recenti abbiamo registrato un positivo ridimensionamento del fenomeno che ha ridotto i caratteri dell’emergenza, ma non ha perso la pericolosità, che resta preoccupante. Se da un lato sono diminuite le manifestazioni più plateali, dall’altro assistiamo al raffinamento delle condotte a delinquere connesse al fenomeno che sicuramente è meno vistoso del passato, ma non è affatto esaurito." Nell’inchiesta di Torre del Greco al momento sarebbero indagate due persone, ma gli animali coinvolti, incredibilmente, non sono stati sequestrati. “E’ assurdo non sequestrare i cani utilizzati nelle lotte e ciò rappresenta una palese incoerenza procedurale - continua Troiano - Gli animali vanno sequestrati per impedire che il reato possa essere portato a conseguenze ulteriori e che siano sottoposti ancora a maltrattamenti, sottraendoli alle mani dei loro aguzzini, per questo chiederemo alla Procura il sequestro preventivo dei cani utilizzati. Ma vi è ancora un altro aspetto: in caso di condanna vi è la confisca obbligatoria degli animali coinvolti e deve essere scongiurato, attraverso il sequestro, il pericolo che i cani vengano sottratti alla confisca".

sabato 23 marzo 2013

Il Gatto più vecchio

IL RECORD DI ANZIANITà APPARTIENE A CREME PYFF: MORTO NEL 2005 A 38 ANNI

Ecco Wadsworth, il gatto più vecchio del mondo

Il felino vive a Bedfordshire, in Inghilterra, e ha 27 anni

IL RECORD DI ANZIANITà APPARTIENE A CREME PYFF: MORTO NEL 2005 A 38 ANNI
Ecco Wadsworth, il gatto più vecchio del mondo
Il felino vive a Bedfordshire, in Inghilterra, e ha 27 anni
Una foto di Wadsworth sul divanoUna foto di Wadsworth sul divano
Il suo nome è Wadsworth, anche se tutti lo chiamano Waddy. È nato il 6 marzo del 1986, ha appena compiuto 27 anni e potrebbe essere il più vecchio gatto vivente al mondo. L'età felina di Wadsworth, un micione bianco e nero che vive a Bedfordshire in Inghilterra, equivale infatti a 125 anni di quella umana. Considerato che in media i gatti vivono circa 15 anni, Waddy è insomma riuscito quasi a raddoppiare la sua aspettativa di vita.
UNA VITA DA MATUSALEMME- La lunga vita del micio-Matusalemme non era iniziata sotto i migliori auspici: è stato adottato da Ann Munday nel 1986, quando aveva appena 4 settimane di vita ed era stato abbandonato dai suoi precedenti proprietari perché «troppo piccolo». «Era il più piccino della sua cucciolata - ha raccontato Ann alla Bbc - Quando l'ho preso facevamo avanti e indietro dal veterinario perché era malaticcio e spesso soffriva di infezioni». Dopo le iniziali difficoltà Waddy però non ha avuto più problemi di salute ed è diventato un compagno fedele per Ann. «Ho sempre avuto dei gatti - racconta - Ma lui è un sogno assoluto. E per me è stato importante averlo in casa dopo la morte di mio marito 13 anni fa». Compiuti 27 anni, ora Wadsworth si gode la meritata vecchiaia, conducendo una vita decisamente «basic». «È come un uomo molto anziano - spiega Ann - si alza, esce, rientra, mangia e poi torna a dormire».

I RECORD- Nonostante non sia molto comune per un gatto arrivare alla sua età, non è facile dire se Waddy sia realmente il più vecchio gatto vivente al mondo. Tuttavia le probabilità sono alte. Il sito del Guinness dei primati assegna, al momento, il record a Pinky: un micio di 23 anni - quindi un po' più giovane di Waddy - nato il 31 ottobre dell'89 in Kansas. Mentre il record assoluto di longevità se lo è aggiudicato la gatta Creme Puff: ha vissuto in Texas per 38, fino alla sua morte avvenuta nel 2005.

giovedì 21 marzo 2013

Cane scappa da casa

Cane scappa da casa per tornare al canile

Adottato in Piemonte dopo il terremoto de L'Aquila, è fuggito dopo tre giorni e ha vagato nei boschi prima di ripresentarsi ai cancelli della struttura di Bibiana

foto Dal Web
10:31 - Che la fedeltà dei cani li rendano capaci di percorrere chilometri e chilometri per tornare a casa, è storia nota. Ma la storia di Dado, un grosso incrocio di labrador bianco, è quasi sicuramente unica. Perché lui da casa è scappato per tornare al canile di Bibiana, dove aveva trovato rifugio dopo essere sopravvissuto al terremoto de L'Aquila.
 
Dato in adozione a una signora della provincia torinese, Dado ha scavalcato la recinzione e, dopo due settimane e 15 chilometri nei boschi, è tornato al rifugio gestito dalla Lega Nazionale del Cane. "Dado - racconta Graziella Avondetto, responsabile del canile di Bibiana, all'edizione torinese di Repubblica - era stato visto aggirarsi per l'Aquila dopo il sisma del 2009: aveva circa sei mesi, e si è trovato di colpo senza casa e padroni. Mi ha cercato un'amica della Lega dell'Abruzzo, chiedendo se potevamo occuparcene, dato lo stato di emergenza in cui si trovavano. Avevano accolto 700 cani, con soli 300 posti a disposizione".

Così il cucciolone di labrador era arrivato in Piemonte, ma il trauma subìto durante il terremoto era ancora presente: Dado non sopportava i rumori forti, si nascondeva nella sua cuccia e tremava. I volontari del canile, allora, sono intervenuti: "Abbiamo creato per lui un branco di 5 cani - spiega la Avondetto al quotidiano - che di notte se ne stavano liberi nel prato, a fare la guardia. Dado si è rivelato presto un leader, svolgeva il ruolo di capobranco. Dopo qualche mese stava meglio". Ed è stato dato in adozione.

Nella nuova casa, però, il labrador è rimasto solo per tre giorni, dopodiché è sparito. Gli addetti del canile l'hanno ritrovato dopo due settimane, fermo davanti alla recinzione della struttura: dopo aver vagato nei boschi era scheletrito, "doveva avere perso almeno dieci chili - dicono -. E' entrato in canile, felice: si sentiva di nuovo a casa, fra i suoi amici. Ora è qui, non lo lasceremo più andare via".

mercoledì 20 marzo 2013

Cuccioli di cane sterminati

Cuccioli di cane sterminati, scoperta una nuova tratta


 
Li hanno portati dall'Ungheria per venderli nel nostro Paese. Quando le Fiamme Gialle hanno trovato i cagnolini all'interno di un furgone ad Amaro, in provincia di Udine, gli animali erano stremati e in condizioni precarie. I finanzieri si sono trovati davanti a una quindicina di cuccioli di cane, tutti di razze pregiate, sotto i tre mesi e venti giorni di età e allo stremo.
Come scrive il Messaggero Veneto i cuccioli provenivano dall'Ungheria e sono stati trasportati dai contrabbandieri in Italia per essere venduti. I cuccioli erano nascosti in un furgone, e appartengono a razze pregiate tra cui Chihuahua, Pincher, Cavalier King, Cocker, Yorksire.
Il gatto appartiene alla razza egiziana senza pelo, nota come Sphynx. Per curarli è intervenuto un veterinario dell’Azienda sanitaria di Tolmezzo. I cuccioli, tutti di età inferiore ai tre mesi e 20 giorni previsti dalla normativa, sono stati affidati a dei volontari cittadini che se ne sono assunti l’affidamento temporaneo. Il conducente del furgone e la figlia sono stati denunciati per trasporto abusivo e maltrattamento di animali.

sabato 16 marzo 2013

Settanta delfini morti quest'anno

Più di settanta delfini morti quest'anno

Una app per smartphone potrà contribuire a salvare i mammiferi

Da inizio 2013, sale a 77 il totale degli spiaggiamenti di esemplari di delfini "stenella striata" (stenella coeruleoalba) registrato dalla Rete nazionale spiaggiamenti mammiferi nel Tirreno. Il network è stato creato e coordinato dai ministeri dell'Ambiente e della Salute. Un aiuto all'individuazione dei mammiferi potrebbe arrivare da una piattaforma open source, "MaMaS", che si basa sull'utilizzo di cellulari per comunicare in tempo reale.
"Animali infestati da parassiti" - Secondo il rapporto provvisorio elaborato nei giorni scorsi dalla Rete, “il 50% delle stenelle finora esaminate (12 su 24) è risultato infetto dal virus del morbillo (dolphin morbillivirus), responsabile in passato di due gravi epidemie nel Mediterraneo (tra il 1990 e il 1992 e tra il 2006 e il 2008) e di altri episodi analoghi nel resto del mondo - si legge nella nota - E' stata anche evidenziata la capacità del virus di infettare altre specie di mammiferi acquatici”. Inoltre, su circa il 60% degli esemplari esaminati (20 su 32) è stato isolato “il batterio photobacterium damselae, responsabile di sindromi emolitiche ed emorragiche. Il ruolo di questo agente nell'anomalia in corso rimane tuttavia ancora da comprendere”.

In generale - osserva il ministero nella nota - “tutti gli animali si sono presentati fortemente infestati da parassiti, indice di un quadro immunitario compromesso in modo significativo. Tra le ragioni possibili, oltre al morbillivirus o altri agenti biologici, anche agenti inquinanti organici che si accumulano nei tessuti dei cetacei e che possono alterarne la risposta immunitaria.

Inquinamento ma non solo - Si tende comunque a escludere episodi di tossicità acuta dovuta all'inquinamento, poiché una circostanza di questo tipo avrebbe danneggiato più specie e tutte nello stesso momento”. Dopo più di un mese dall'inizio dell'anomala moria di stenelle lungo le coste del Tirreno - prevalentemente in Toscana, Lazio, Calabria, Sicilia e Campania - per comprendere meglio la natura di questo fenomeno dovranno essere fatte nell'arco di un mese altre analisi i cui esiti saranno confrontati con quelli di altre ricerche, in particolare con le indagini genetiche per lo studio di popolazione di stenelle e quelli relativi ai fattori meteo-marini.

Tutti possono dare una mano -
Il programma per salvare gli animali è stato realizzato dalla Fondazione Cima (Centro internazionale di ricerca sul monitoraggio ambientale con sede a Savona). Tramite il proprio smartphone si invia una segnalazione, si viene geolocalizzati e i dati vengono raccolti da un "cervellone" centrale che provvede all'intervento di soccorso dei delfini.

Aurelie Moulins, ricercatore della fondazione, spiega: "La sua filosofia si basa sul “crowdsourcing”, ovvero la combinazione di attivismo sociale, citizen journalism e informazione geospaziale. I cittadini diventano sentinelle per la raccolta dati e sono responsabilizzati sui comportamenti da tenere per la tutela dell'ambiente".

Informazioni più precise grazie alla tecnologia - Spesso a segnalare la presenza di un animale in difficoltà o di una carcassa lungo la costa è proprio il cittadino. L'allerta viene allora gestita in accordo con i protocolli previsti dalla rete spiaggiamenti ma può capitare che sfugga alla vigilanza delle autorità di competenza. MaMaS consente anche di verificare l'identificazione della specie grazie alla possibilità di allegare foto e video.

venerdì 15 marzo 2013

PAPA FRANCESCO I:

L’ENPA A PAPA FRANCESCO I: IN RISPETTO DEL SANTO PIU’ ANIMALISTA, LA CHIESA SI IMPEGNI NEI CONFRONTI DI ANIMALI E BIODIVERSITA’
- - Nel salutare l’elezione di Papa Francesco I, la Protezione Animali chiede al Pontefice di farsi portavoce del messaggio d’amore di San Francesco d’Assisi, promuovendo nelle coscienze dei fedeli il rispetto della vita degli animali e della biodiversità.

«Al Santo Padre chiediamo di rinunciare alle pellicce di ermellino e all’acquisto di oggetti religiosi in avorio o derivati dallo sfruttamento e dalla morte di milioni di animali», commenta l’Enpa che prosegue: «Presenteremo al Pontefice le firme raccolte dalla petizione lanciata su Avaaz, con la quale sollecitiamo le autorità religiose a rinunciare a tali pratiche per rispettare la sensibilità di milioni di persone e raccogliere il messaggio di San Francesco, il primo antispecista della storia moderna, secondo cui gli animali hanno il pieno diritto di abitare il mondo in pace e in armonia con gli uomini».

Altro passo fondamentale per una Chiesa più moderna anche con le politiche internazionali è quello di sottoscrivere la Convenzione di Washington per la tutela degli animali in via d’estinzione, a cui il Vaticano, come pochissimi altri Stati, non ha ancora aderito. L’Enpa auspica che l’ascesa di Francesco I al Soglio Pontificio possa essere l’inizio di un cambiamento epocale per la Chiesa, con evidenti benefici per tutto il pianeta; un cambiamento che ponga fine, una volta per tutte, allo sfruttamento e alla coercizione perpetrata dall’uomo ai danni degli esseri viventi più indifesi. (14 marzo)

mercoledì 13 marzo 2013

Cina: oltre 2000 maiali gettati nel fiume Huangpu

Cina: oltre 2000 maiali gettati nel fiume Huangpu

54fd.jpgL'agenzia cinese Xinhua ha reso noto che un virus della categoria circovirus suino (che colpisce solo questi animali e non può contagiare gli esseri umani) è stato trovato in campioni d'acqua del fiume Huangpu, che attraversa la città di Shanghai, nel quale negli ultimi giorni sono stati trovati piu di 2000 maiali morti, gettati molto probabilmente dagli allevatori della provincia di Zhejiang. La Commissione Municipale dell'Agricoltura ha trovato il virus nei campioni di acqua raccolti dopo il ritrovamento dei suini nel fiume, che sbocca nello Yangtse ed è una delle sorgenti di acqua corrente per i 24 milioni di abitanti di Shanghai. La Commissione ha cercato nei campioni anche i virus che possono produrre la 'foot-and-mouth diseasè, l'influenza suina, il colera e la diarrea, senza però trovarne traccia. Il primo suino è stato ritrovato nel fiume giovedì ma ancora oggi vengono raccolti corpi di esemplari adulti ma anche di maialini e si pensa che il numero possa aumentare.

lunedì 11 marzo 2013

COSMETICI 'CRUELY FREE'




COSMETICI 'CRUELY FREE': L'UE VIETA
LE SPERIMENTAZIONI SUGLI ANIMALI

ROMA - Da domani i cosmetici che troveremo sugli scaffali del supermercato o in profumeria dovranno essere "cruely free", che vuol dire: senza crudeltà. L'Unione europea ha bandito i prodotti realizzati attraverso le sperimentazioni cliniche sugli animali: dai rossetti alle creme rassodanti, dagli shampo ai fondotinta. Lo stop arriva dopo 20 anni di battaglie da parte degli animalisti.

LE SPERIMENTAZIONI Per escludere che un rossetto o un profumo o un mascara scateni allergie o provochi malattie si usano rane e pesci, conigli, uccelli, e persino cavalli, asini, maiali, pecore, scimmie ed altri animali. La sicurezza, stabilisce la nuova direttiva europea, va cercata con test in laboratorio, in provetta, oppure direttamente sull’uomo, volontari pagati che si assumono la responsabilità di eventuali effetti collaterali. Le multinazionali della bellezza si sono già allineate alla normativa per evitare di essere espulsi dal mercato. Ogni prodotto dovrà essere etichettato e certificato "cruely free".

sabato 9 marzo 2013