mercoledì 23 luglio 2014

Cani e gatti abbandonati, ecco che cosa fare

Cani e gatti abbandonati, ecco che cosa fare

Come avvicinarsi all’animale, chi chiamare e che cosa rischia chi abbandona
 
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Oltre sessantamila animali abbandonati ogni estate. Tante sono le vittime innocenti della scelleratezza dei padroni di cani e gatti soprattutto, anche se il fenomeno non riguarda solo loro ma anche uccellini, pesci, tartarughe, criceti e pappagalli.  
 
Quegli amici, insomma, che popolano le nostre case tutto l’anno, ma che d’estate diventato un problema o una seccatura. Così finiscono per strada, da soli, senza saper dove andare. La maggior parte muore, di stenti, di caldo, di dolore per essere stata abbandonata dalle persone che dovrebbero volerli solo amare e proteggere. Nei giorni passati abbiamo parlato di come andare in vacanza con gli animali, dal viaggio, alle strutture, ai comportamenti consigliati per trascorrere serenamente le ferie con loro. Purtroppo il fenomeno degli abbandoni estivi è però ancora molto frequente e, anche se speriamo che non siano molti gli animali abbandonati che potrà capitarvi di incontrare questa estate, vogliamo comunque darvi alcuni consigli su cosa fare nel caso in cui ne incrociaste lungo il vostro tragitto. cosa fare se si trova un animale abbandonato o ferito 
 
Un animale, più frequentemente un cane, che è stato abbandonato si riconosce: secondo la Lega Nazionale per la Difesa del Cane, è spaesato, si muove in modo confuso e di solito insegue i passanti. Iniziate a chiamare aiuto, ma senza agitarvi o urlare per non spaventare ulteriormente l’animale. Ora bisogna cercare di avvicinarlo conquistando la sua fiducia: con movimenti dolci e mai bruschi, preferibilmente da accucciati, parlate con l’animale. Se si trova in mezzo alla strada, o all’autostrada, cercate immediatamente di toglierlo dalla situazione di rischio portandolo, ad esempio, in mezzo ad un campo. Offrirgli dell’acqua o del cibo è un buon modo per farlo avvicinare a voi.  
 
Poi bisogna cercare di capire se l’animale ha una medaglietta o un tatuaggio identificativo. Anche se ha la medaglietta, è importante chiamare la Polizia Locale, l’Asl o l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) e farlo venire a prendere. Verrà portato in un canile convenzionato, e dopo dieci giorni, se non si sarà fatto vivo il proprietario, verrà reso disponibile per l’adozione. Se si trova un animale ferito occorre subito chiamare il Servizio Veterinario dell’Asl di competenza territoriale, oppure il medico veterinario (anche un libero professionista), che ha l’obbligo, per legge, di assistenza 24 ore su 24. Se l’animale è in difficoltà, o per soccorsi particolari (tetti, alberi, cunicoli), chiameremo i vigili del fuoco (115) che sono specializzati in interventi di questo tipo. 
 
Se si trova un animale maltrattato  
Nel caso di un animale maltrattato, è necessario raccogliere il maggior numero di prove possibile fra foto, video, documenti e testimonianze. Serviranno a comprovare il maltrattamento e a denunciarlo in forma scritta presso una forza di polizia. Quelle a cui occorre rivolgerci sono: Corpo Forestale dello Stato (1515), Carabinieri (112), Polizia di Stato (113), Guardia di Finanza (117) o le Polizie locali (Municipali-Provinciali) chiamando il centralino di Comune e Provincia. Se il maltrattamento è in corso e ne siamo testimoni, non bisogna tempo e telefonare alle forze di polizia per richiedere un intervento urgente. 
 
Le responsabilità di chi abbandona un animale  
L’abbandono di animali è un reato in base alla Legge 189/2004. Chi abbandona un animale può essere punito con l’arresto fino a un anno o con un’ammenda fino a 10.000 euro. Chi assiste ad un caso di abbandono deve far sentire la sua voce e denunciare i colpevoli alle autorità giudiziarie (Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, Polizie Locali). In caso non siano noti, è bene mettere in campo le nostre doti da detective e cerchiamo di raccogliere tutti gli elementi necessari (numero di targa, foto, video, testimoni) ad individuare i possibili responsabili dell’abbandono.