giovedì 31 luglio 2014

Insieme in vacanza si può

Milano. In piazza con sdraie, asciugamani e cani. Insieme in vacanza si può

 

mercoledì 30 luglio 2014

Bocconi avvelenati

Bocconi avvelenati e benessere animali: Commissione Senato propone stralcio a Ddl Governo



Sgambetto della Commissione Sanità del Senato al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Al macero la sua volontà di tradurre finalmente in legge, dopo diversi anni, le Ordinanze Ministeriali contro la pratica dei bocconi avvelenati che mette a repentaglio la vita di bambini e animali, la prevenzione e il contrasto all’aggressività indotta ai cani, le minime regole per le corse con equidi.
“Con unanime condivisione”, infatti, la Presidente della Commissione Emilia De Biasi, Pd, porterà in Aula la proposta di stralcio dell’articolo 9 e degli articoli dall’11 al 25, che riguardano la tutela degli animali, così come quelli sulle sofisticazioni alimentari e la riforma degli enti vigilati dal Ministero: sarebbero “connotati da un livello di priorità meno elevato” rispetto agli altri contenuti del Disegno di Legge 1324 trasmesso dal Governo al Parlamento nel febbraio scorso e da allora sostanzialmente fermo. “Era troppo complesso e andava alleggerito”, questa la considerazione della Presidente e relatrice del provvedimento.
 
Con il sostanziale via libera del Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, presente in Commissione al momento della decisione,  si è fatta una scelta di merito gravissima che è un affronto alla stragrande maggioranza del Paese che vuole rendere definitive quelle Ordinanze reiterate da tanto tempo, nonché a tutta la veterinaria italiana, ancora una volta considerata di serie B, nei fatti.
Domani alle 14:00 la Commissione Sanità del Senato si riunirà nuovamente sul tema. Speriamo in un ravvedimento.

martedì 29 luglio 2014

Gatti spariti nel nulla: è allarme

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Gatti spariti nel nulla: è allarme

Sul web gli annunci dei padroni che hanno perso i loro animali. E via Facebook ci si organizza per presentare denuncia contro ignoti

 Tre gatti scomparsi in pochi giorni a Russi: due nel raggio di poche decine di metri, in pieno centro storico (tra via Cavour e piazza Baccarini), uno sparito nel nulla dalla prima periferia (zona Tibitina). L’improvvisa scomparsa dei felini Elio, Nino e Pisellina è stata subito segnalata via Facebook dai proprietari degli animali che hanno pubblicato informazioni e foto utili allo sperato ritrovamento sulla pagina del gruppo aperto ‘Sei di Russi se...’. Il timore espresso apertamente dai proprietari dei mici, che comunque si augurano si tratti solo di un allontanamento temporaneo, è che qualcuno possa avere volontariamente sottratto gli animali, magari pensando che fossero randagi. L’allarme diffuso via internet, con tanto di raccomandazioni a ‘non fare uscire da soli i felini’, potrebbe presto sfociare in una denuncia contro ignoti.

lunedì 28 luglio 2014

Lupo ucciso

Lupo ucciso, LAV: ricompensa di 5.000 euro a chi fornirà notizie utili alla condanna dei responsabili

Mettiamo a disposizione una ricompensa di 5.000 € per chi fornirà informazioni utili ad identificare i responsabili della morte del lupo ucciso ieri a Semproniano (Grosseto), e di qualunque altro dei lupi e canidi uccisi con lacci, fucilate e bastonate da marzo 2013 ad oggi in provincia di Grosseto.
 
 
11 gli animali uccisi finora: un triste record di livello nazionale. Uccisioni punibili in base all’articolo 544-bis del Codice penale con la reclusione fino a due anni, e che possono anche configurare il reato di furto venatorio.La gravissima situazione che si sta verificando in Maremma, con una simile scia di crimini seriali nei confronti degli animali, non ha finora portato, purtroppo, a nessuna imputazione. Né si è a conoscenza dello sviluppo delle indagini in merito. 
 
Per questo, scriveremo al Procuratore Capo della Repubblica di Grosseto, sollecitando un’azione investigativa che permetta di mettere fine a una strage che si sta portando avanti con modalità da crimine organizzato da parte di ignoti.
 
L’apice del fenomeno si è verificato il 13 febbraio 2014, quando gli operai del Comune di Scansano (Gr) ritrovarono una testa mozzata di lupo o ibrido appesa sulla rotatoria di ingresso all’abitato con un cartello che inneggiava allo sterminio dei predatori e accusava LAV, Enpa e WWF. Il primo della serie dei casi recenti avvenne a Roccalbegna il 18 marzo dello scorso anno, quando un canide fu trovato ucciso nella piazza della cittadina.
 
E’ difficile credere che nessuno sul territorio abbia elementi che possano aiutare a individuare i colpevoli in una scia di sangue così lunga, che prosegue da oltre un anno. Il lupo lasciato cadavere a Semproniano è l’ennesima vittima che non può restare impunita, né possono restarlo le vittime precedenti.
 
Siamo convinti che una forma di omertà copra i responsabili di queste orribili azioni, che per la maggior parte sono concentrate in pochi Comuni ed è proprio questo muro che dobbiamo abbattere.
In Regione Toscana, la LAV fa parte del Tavolo tecnico per la prevenzione alle predazioni, dove ha presentato alcuni giorni fa un pacchetto di proposte per la riduzione del randagismo canino. Appare evidente che gli sforzi comuni per raggiungere obiettivi concreti – e il recente stanziamento di ben quattro milioni di euro da parte della Regione - non possono che essere danneggiati da questi atti violenti e criminali.
 
Proprio oggi,  infine, il Ministro delle politiche agricole Martina ha risposto a un’interrogazione della Deputata del Movimento 5 Stelle, Chiara Gagnarli, assicurando che “il Corpo Forestale dello Stato ha intensificato notevolmente e da molto tempo l’attività di controllo e contrasto del fenomeno del bracconaggio nell’area”.
 
Riteniamo doveroso che anche i Carabinieri e le altre Polizie facciano fare alle indagini un salto di qualità e quantità, necessari per bloccare i responsabili di questi animalicidi.

sabato 26 luglio 2014

Se ricicli la plastica, gratis cibo per cani





Istanbul, macchina "due in uno": ricicla la plastica e sfama i cani senza padrone

Basta svuotare la propria bottiglietta d'acqua e poi gettarla nella fessura apposita per far scendere nella ciotola sottostante una porzione di croccantini
In Turchia è possibile sfamare i cani senza padrone riciclando la plastica. Il tutto grazie a una speciale macchina installata per le strade di Istanbul, dove il problema del randagismo è molto diffuso. Il funzionamento è semplice: basta svuotare la propria bottiglietta d'acqua e gettarla nella fessura apposita per far scendere nella ciotola sottostante una porzione di croccantini. In un colpo solo, insomma, si rispetta l'ambiente e si fa una buona azione.
 
L’idea è venuta a un’azienda turca che ha ideato delle apposite macchine per il riciclo delle bottiglie di plastica, che sono state dislocate per le strade di Istanbul. Per ogni bottiglia riciclata viene erogata una porzione di cibo per cani. Il costo del pranzo, destinato ai randagi che a Istanbul sono oltre 150 mila, è coperto dal ricavo per il riciclo della plastica. Un’iniziativa ecologica e dog-friendly, ma che non incontrerà il favore di tutti gli abitanti della città: per molti i cani randagi sono diventati un pericolo, per la diffusione di malattie e perchè in alcuni casi si sono resi protagonisti di aggressioni.

venerdì 25 luglio 2014

E se i gatti litigano?

 Anche i gatti di casa possono scatenare vere e proprie lotte con soffi, graffi e morsi, rendendo la convivenza insopportabile. Le cause e i rimedi ce li spiega Silvana Confente, medico veterinario dell'OIPA

 
Gatto siberiano | Foto
 
Quando due o più gatti condividono lo stesso ambiente, sia che si tratti di un piccolo appartamento sia che si tratti di una grande casa possono avvenire litigi che rendono veramente difficile la convivenza.

Le lotte tra gatti possono essere terribili, e non stiamo parlando di soggetti randagi, affamati e magari in competizione per l'accoppiamento, ma di gatti di casa sterilizzati, ben nutriti, coccolati che non avrebbero in teoria nessun motivo per litigare.

I litigi sono frequenti quando si introduce un nuovo soggetto in un gruppo di gatti già consolidato. Uno o più gatti residenti diventano aggressori e controllano i luoghi di passaggio: alla vista del gatto ospite scatenano prima le minacce (grida, soffi, miagolii), e poi l'attacco vero e proprio con sberle, morsi, graffi.

Il gatto aggredito cercherà di rifugiarsi in luoghi sicuri e nascosti della casa riducendo le esplorazioni, ma spesso questo non basta perché gli aggressori potranno iniziare a stanarlo anche nei suoi rifugi creandogli uno stato di ansia permanente.

Lo stesso può capitare quando uno dei gatti di casa si allontana per qualche giorno per una fuga o per un ricovero, oppure se viene modificato l'aspetto del gatto con una tosatura o l'applicazione di un collare elisabetta (il "cono" usato per evitare che l'animale si lecchi le suture dopo un intervento).

I conflitti possono iniziare anche quando i gatti, crescendo, raggiungono la maturità sociale oppure, invecchiando, cambiano comportamento. In tutti i casi è meglio intervenire subito, prima che la situazione degeneri chiedendo consiglio ad un veterinario comportamentalista che valuterà caso per caso.

Nei casi più gravi oltre alla terapia comportamentale, potrà essere necessario l'uso di farmaci che modifichino il comportamento fino al ristabilirsi dell'equilibrio.

Nel frattempo che cosa non fare? Mai punire il gatto aggressore, mai costringere i gatti a "conoscersi" con un contatto fisico forzato (per esempio, tenendoli in braccio), mai separarli in due parti distinte della casa favorendo così la creazione di due territori.

Utile può essere la feromonoterapia con vaporizzatore o diffusore (i feromoni hanno il potere di tranquillizzare l'animale) e la creazione di un ambiente a "misura di gatto" creando più spazi possibili per il riposo, il gioco, i bisogni igienici.

Non tutti i gatti diventeranno amici inseparabili ma almeno non litigheranno giorno e notte.

http://www.vanityfair.it/lifestyle/animali/14/07/22/cosa-fare-se-i-gatti-litigano

mercoledì 23 luglio 2014

Cani e gatti abbandonati, ecco che cosa fare

Cani e gatti abbandonati, ecco che cosa fare

Come avvicinarsi all’animale, chi chiamare e che cosa rischia chi abbandona
 
Gatti-abbandonati-vacanze.JPG
 
Oltre sessantamila animali abbandonati ogni estate. Tante sono le vittime innocenti della scelleratezza dei padroni di cani e gatti soprattutto, anche se il fenomeno non riguarda solo loro ma anche uccellini, pesci, tartarughe, criceti e pappagalli.  
 
Quegli amici, insomma, che popolano le nostre case tutto l’anno, ma che d’estate diventato un problema o una seccatura. Così finiscono per strada, da soli, senza saper dove andare. La maggior parte muore, di stenti, di caldo, di dolore per essere stata abbandonata dalle persone che dovrebbero volerli solo amare e proteggere. Nei giorni passati abbiamo parlato di come andare in vacanza con gli animali, dal viaggio, alle strutture, ai comportamenti consigliati per trascorrere serenamente le ferie con loro. Purtroppo il fenomeno degli abbandoni estivi è però ancora molto frequente e, anche se speriamo che non siano molti gli animali abbandonati che potrà capitarvi di incontrare questa estate, vogliamo comunque darvi alcuni consigli su cosa fare nel caso in cui ne incrociaste lungo il vostro tragitto. cosa fare se si trova un animale abbandonato o ferito 
 
Un animale, più frequentemente un cane, che è stato abbandonato si riconosce: secondo la Lega Nazionale per la Difesa del Cane, è spaesato, si muove in modo confuso e di solito insegue i passanti. Iniziate a chiamare aiuto, ma senza agitarvi o urlare per non spaventare ulteriormente l’animale. Ora bisogna cercare di avvicinarlo conquistando la sua fiducia: con movimenti dolci e mai bruschi, preferibilmente da accucciati, parlate con l’animale. Se si trova in mezzo alla strada, o all’autostrada, cercate immediatamente di toglierlo dalla situazione di rischio portandolo, ad esempio, in mezzo ad un campo. Offrirgli dell’acqua o del cibo è un buon modo per farlo avvicinare a voi.  
 
Poi bisogna cercare di capire se l’animale ha una medaglietta o un tatuaggio identificativo. Anche se ha la medaglietta, è importante chiamare la Polizia Locale, l’Asl o l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) e farlo venire a prendere. Verrà portato in un canile convenzionato, e dopo dieci giorni, se non si sarà fatto vivo il proprietario, verrà reso disponibile per l’adozione. Se si trova un animale ferito occorre subito chiamare il Servizio Veterinario dell’Asl di competenza territoriale, oppure il medico veterinario (anche un libero professionista), che ha l’obbligo, per legge, di assistenza 24 ore su 24. Se l’animale è in difficoltà, o per soccorsi particolari (tetti, alberi, cunicoli), chiameremo i vigili del fuoco (115) che sono specializzati in interventi di questo tipo. 
 
Se si trova un animale maltrattato  
Nel caso di un animale maltrattato, è necessario raccogliere il maggior numero di prove possibile fra foto, video, documenti e testimonianze. Serviranno a comprovare il maltrattamento e a denunciarlo in forma scritta presso una forza di polizia. Quelle a cui occorre rivolgerci sono: Corpo Forestale dello Stato (1515), Carabinieri (112), Polizia di Stato (113), Guardia di Finanza (117) o le Polizie locali (Municipali-Provinciali) chiamando il centralino di Comune e Provincia. Se il maltrattamento è in corso e ne siamo testimoni, non bisogna tempo e telefonare alle forze di polizia per richiedere un intervento urgente. 
 
Le responsabilità di chi abbandona un animale  
L’abbandono di animali è un reato in base alla Legge 189/2004. Chi abbandona un animale può essere punito con l’arresto fino a un anno o con un’ammenda fino a 10.000 euro. Chi assiste ad un caso di abbandono deve far sentire la sua voce e denunciare i colpevoli alle autorità giudiziarie (Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, Polizie Locali). In caso non siano noti, è bene mettere in campo le nostre doti da detective e cerchiamo di raccogliere tutti gli elementi necessari (numero di targa, foto, video, testimoni) ad individuare i possibili responsabili dell’abbandono. 
 

martedì 22 luglio 2014

''Passeggiata a sei zampe''

Animali, al via la 2° edizione della ''Passeggiata a sei zampe''

Il 25 e 26 luglio presso il giardino comunale di Vallerano


VALLERANO - Il 25 e 26 luglio dalle 17:30 alle 20:00 la delegazione Enpa di Vallerano sarà presente presso il giardino comunale di Vallerano per diffondere la cultura del possesso responsabile.
Basti pensare che quasi una famiglia italiana su due convive con un animale domestico e più di una su tre con un cane o un gatto. Il rapporto con gli animali domestici, tuttavia, in molti casi è basato sull’improvvisazione e sull’emotività; nel pensiero comune prevale la convinzione che tutti possano essere in grado di gestire un cane, indipendentemente dalle conoscenze rispetto a tale specie animale e alle sue caratteristiche etologiche.
Il positivo aumento della sensibilità nei confronti degli animali registrato in questi ultimi decenni è solo parzialmente andato di pari passo con la consapevolezza della necessità di acquisire informazioni e cognizioni sui diritti dell’animale e sui doveri in carico a colui che vive in compagnia di un animale domestico.
Inoltre, viene messo in evidenza che numerosi sono i vantaggi connessi alla presenza di un animale domestico. Ad esempio un cane (o un animale domestico in generale) può aiutare i bambini e adolescenti a crescere in modo responsabile ed equilibrato migliorando la loro capacità di socializzazione e comunicazione e può mitigare, in alcuni casi, il senso di solitudine sociale e morale (si pensi agli anziani).
Tuttavia, talvolta le persone tendono a considerare il proprio animale domestico come uno dei tanti oggetti che riempiono la loro vita, non tenendo conto dei suoi bisogni etologici e non considerandolo come un essere senziente. L’animale è amico dell’uomo e prova un amore sconfinato per lui, impariamo a rispettarlo.
L’evento è rivolto a tutte le persone di qualsiasi età che avranno il piacere di partecipare anche semplicemente per curiosità e a tutti i bambini che vorranno passare un pomeriggio all’aria aperta per capire come accudire il proprio animale.
 

domenica 20 luglio 2014

Cani e gatti abbandonati

Cani e gatti abbandonati è la solita brutta estate


Cucciolate indesiderate e partenze per le vacanze moltiplicano i ritrovamenti Gasparo: «Sterilizzare è una soluzione e siamo disponibili a dare una mano»
 
                                                                                                                                                             
FELTRE. È emergenza gatti e cani abbandonati nel Feltrino, lasciati davanti alla sede al Casonetto dell'associazione San Francesco per la tutela degli animali che li raccoglie, li cura, li sfama e accudisce in attesa dell'adozione. In meno di due mesi sono una trentina i mici scaricati senza troppe remore al gattile, piccoli che avrebbero ancora bisogno della mamma, ma anche grandi ormai avvezzi alle crocchette e alle abitudini domestiche che si trovano di punto in bianco fuori da una porta e devono riadattarsi, con più difficoltà di venire adottati. Le cause sono sempre le stesse: cucciolate indesiderate e vacanze imminenti.

Quattro-cinque i cani recuperati senza microchip. Gatti ne arrivano di continuo: «Anche cucciolate intere, appoggiati nelle scatole fuori dal gattile», dice Cristina Gasparo, presidente del sodalizio che si occupa di dare rifugio ai trovatelli provvedendo all'adozione. I casi sono all'ordine del giorno. Se ne contano «una trentina da giugno, dopo le nascite di metà aprile-maggio. Addirittura gattini che hanno ancora bisogno della mamma, staccati appena nati», tuona. «Come al solito siamo pieni, per quanto facciamo campagna di sterilizzazione. È gente male informata o a cui comunque non interessa, perché fanno partorire gli animali e poi ce li lasciano», racconta.

«Quest'anno almeno non ne abbiamo trovato neanche uno nei cassonetti dell'immondizia, ma li portano direttamente a destinazione. Arrivano animali tutti i giorni con scuse svariate (perché è morto il proprietario e gli eredi non sanno cosa farne, perché con il sopraggiungere delle vacanze non c'è più la possibilità di accudire l'amico a quattro zampe)». La lista di mici abbandonati e recuperati è lunga e per porre un freno all'emergenza, Cristina Gasparo lancia un appello: «La sterilizzazione deve essere presa in considerazione, siamo sempre disponibili a dare un aiuto. Che non ci mollino le mamme gravide fuori dal gattile, perché si nascondono, vanno a partorire in giro e le troviamo dopo», evidenzia la presidente dell'associazione San Francesco.

Che aggiunge: «Vengono abbandonati cani in questa zona che probabilmente non provengono da qua. Li troviamo quasi sempre la domenica o il sabato sera sprovvisti di microchip. Finora ne abbiamo recuperati quattro-cinque». Quantomeno, sono in diminuzione gli episodi di maltrattamenti: «Si sono ridimensionati perché ci sono leggi un po' più pesanti», commenta la presidente della San Francesco. «Quando ce li segnalano, li valutiamo prima di allertare l'Usl. Andiamo a vedere e di solito riusciamo a sistemare le cose in un primo sopralluogo. Poi rimangono i casi sporadici, ma quelli almeno sono in miglioramento: la gente ha paura della multa, è un fattore economico».

venerdì 18 luglio 2014

Albissola Marina, raccolta di cibo a favore dei gatti liberi feriti,

Albissola Marina, raccolta di cibo a favore dei gatti liberi feriti, malati e abbandonati

  

Il ricovero e la cura dei gatti liberi feriti, malati o di quelli abbandonati è un compito che spetta ai comuni da anni. Ma molti di essi, ad esempio Pontinvrea e Mioglia, non intendono occuparsene, mettendosi così fuori legge.
 
Per non lasciarli vergognosamente senza cure operano a proprie spese i volontari della Protezione Animali, che li ricoverano nella sede di via Cavour e nel gattile “Amico Gatto” di Albissola Marina. Ma le spese sono tante e gli aiuti, anche dagli animalisti, sempre pochi ed insufficienti.
Per illustrare la loro attività e chiedere collaborazione i volontari del gattile ENPA sono generosamente ospitati domani con un banchetto espositivo al centro commerciale Corte di Mare di via Montegrappa a Varazze (SV), dalle 9 alle 19.
 
Sarà possibile consegnare scatole di carne e crocchette per gatti, acquistati nel vicino negozio Fortesan o lasciare offerte in danaro, che saranno utilizzate per le medicine e le spese veterinarie per gli 80 ospiti del gattile; si tratta di soggetti prevalentemente molto anziani o mutilati e disabili che non possono più sopravvivere in libertà; o vecchi gatti di persone anziane decedute senza parenti, che dovrebbero anch’essi essere per legge custoditi dai comuni, primo tra tutti Savona, che invece si ostina a negare ogni interessamento.
 
Eventuali ulteriori offerte potranno essere fatte direttamente sul conto bancario dell’ENPA (IBAN  IT73A0631010600000002425580) e verranno impiegate per pagare le grosse spese sostenute nei mesi scorsi per urgenti riparazioni della struttura ricettiva (muri e recinzioni). L’associazione si trova in gravi difficoltà economiche; oltre a farsi carico dei felini dei comuni inadempienti, soccorre in questi mesi oltre 10 animali selvatici al giorno senza che da due anni la Provincia, a cui compete questo servizio tanto apprezzato dai turisti che detestano rovinarsi la vacanza alla vista di un animale bisognoso e non soccorso, elargisca un solo euro di sostegno.
 

mercoledì 16 luglio 2014

Sue Willis, l'artista americana che scolpisce animali

Sue Willis, l'artista americana che scolpisce animali per dar loro una voce che non hanno

Scolpisce animali per dar loro una voce che non hanno. O forse la possiedono anche una voce, ma è troppo lontana e straniera per essere compresa dagli esseri umani.
 
Si chiama Sue Willis, l'artista americana - nata a Chicago nel 1955 e attualmente residente a New York dove all'attività artistica affianca l'insegnamento al Fashion Institute of Technology - che in ogni sua scultura riflette l'amore e il rispetto verso ogni animale e, in genere, verso il mondo della natura. Un approccio creativo che al contempo suggerisce il legame profondo che tiene uniti tutti gli esserti viventi all'interno di un mondo che rimane mistero e di una natura in cui niente si crea e niente si distrugge.
 
Un'artista completa che è insieme scultrice, pittrice e fotografa; eppure è nelle sculture dedicate agli animali - definiti dalla stessa Sue Willis all'Huffigton Post "una famiglia" - che emerge tutta la sensibilità e l'armonia di un mondo animale e naturale apprezzato nel profondo. É nelle simmetrie, nell'equilibrio e la compatibilità tra i vari elementi che si riflette questo senso di pace e perfezione.
 

martedì 15 luglio 2014

Milano, la colonia di gatti che ferma i lavori

Milano, la colonia di gatti che ferma i lavori negli ambulatori del Fatebenefratelli

Eliminate le aiuole la colonia di felini si è trasferita nei controsoffitti dell'ospedale. Hanno anche due tutor per garantire il rifornimento di acqua e cibo. E ora tocca ad Animal Emergency risolvere il problema
 
Milano, la colonia di gatti che ferma i lavori negli ambulatori del Fatebenefratelli
In ospedale allargano le braccia. "Perché sono proprio veloci a scappare, quelli lì. Ormai è un incubo". Mentre dall’Asl dicono che si deve completare il censimento della colonia. E solo dopo decidere il da farsi. Succede al Fatebenefratelli, dove da giorni i lavori per sistemare i controsoffitti del piano interrato in cui ci sono gli ambulatori di radiologia, sono bloccati. Da una colonia di gatti che si è installata in quegli spazi. E che da lì, anche vista la legge che ne garantisce la tutela, non può essere spostata. Risultato: gli interventi (da finire con la sistemazione delle grate all’ingresso dei condotti di areazione) devono essere finiti. Mentre i felini continuano a correre e scorrazzare per i sottotetti.

La colonia di gatti, al Fatebenefratelli, c’è da diverso tempo. Tanto che ha anche due tutor assegnati in via ufficiale, con il compito di rifornire gli animali di acqua e cibo. Nelle ultime settimane, però, la convivenza tra felini e ospedale è diventata difficile. Soprattutto a causa di cattivi odori e sporcizia che, dai controsoffitti dove i gatti si sono piazzati, arrivano negli ambulatori. Non solo: uno dei felini, qualche settimana fa, sarebbe addirittura precipitato dal sottotetto in uno degli spogliatoi delle sale per le mammografie. Con il risultato che gli ambulatori (ora di nuovo attivi) sono stati chiusi per alcuni giorni, in attesa di una soluzione.

"Un tempo questi gatti vivevano nelle aiuole interne all’ospedale - spiega Claudio Maderna, veterinario dell’Asl - Dopo l’eliminazione degli spazi verdi, sono rimasti. E si sono trasferiti nei controsoffitti". Da cui adesso non vogliono proprio non venire fuori: finora, solo quattro (sui sei avvistati: secondo l’Asl, però, potrebbero essere di più) sono stati acchiappati. Tanto che una soluzione al problema deve ancora essere trovata. "L’idea dell’ospedale di mettere delle grate per chiudere i condotti di areazione non so se potrà essere risolutiva: i punti da cui gli animali si intrufolano possono essere moltissimi - dice Maderna, che ha fatto un sopralluogo al Fatebenefratelli - Per questo, in collaborazione con l’associazione Animal Emergency si sta tentando di prendere i felini per sterilizzarli, come previsto dalle legge. Dopo si deciderà il da farsi".

A Milano le colonie feline censite da Asl e Comune sono oltre 500. In base alla legge (nazionale) sono tutelate: non possono essere spostate, "se non per motivi di sicurezza - spiega Valerio Pocar, Garante per la tutela degli animali di
Palazzo Marino - Ovviamente, questo è un fatto da mettere d’accordo con le esigenze pubbliche. In linea di massima, una colonia può essere spostata solo per una distanza minima e per il minor tempo possibile. Dopo, i gatti devono essere ricollocati dove hanno preso dimora".

lunedì 14 luglio 2014

A Savona i proprietari di animali cittadini di serie B

"A Savona i proprietari di animali cittadini di serie B", lo sfogo di una lettrice

Ennesimo intervento dopo l'approvazione del nuovo regolamento di convivenza civile, che prevede obblighi e sanzioni per i proprietari di cani

 
 

“Solo per il fatto di avere adottato un cane che ho rinvenuto abbandonato ed una gattina che attendeva una famiglia presso un gattile dell’Enpa, il Comune di Savona mi considera una cittadina di serie B, su cui gravano una serie di innumerevoli obblighi”. Non accenna a diminuire di toni la protesta portata avanti da numerosi cittadini dopo che la Giunta della città della Torretta ha approvato il nuovo regolamento di polizia urbana e carta etica. All’interno infatti sono contenuti otto punti che disciplinano la convivenza civile in città e c’è una sezione dedicata agli animali. Ieri in moltissimi ci avevano già scritto segnalando le criticità di questo documento, ma oggi abbiamo ricevuto interventi di altri lettori. (Clicca qui per il pezzo)
 
Vietato, tra le altre cose, lasciare fare deiezioni ai cani sui marciapiedi o in luoghi privati, così come al cane dovrà essere impedito di urinare nelle aiuole, escluse quelle delle aree cani, agli accessi di luoghi pubblici o privati di usi comune. Per i trasgressori multe che vanno dai 50 ad un massimo di 500 euro.
 
Ed è proprio questa sezione che ha scatenato le proteste. Se tutti condividono l’idea che sia giusto raccogliere le deiezioni e mantenere pulita la città, in molti si chiedono però come sia possibile impedire ai cani di farle sul marciapiede, così come evitare di urinare in luoghi pubblici.
 
“Da oggi, prosegue la nostra lettrice, mi muniro' anche di carrello con litri d'acqua per pulire i muri, perché il Signore ha creato il mio cane maschio e ha voluto che facesse pipi' alzando la zampetta, e pur nella Sua infinita saggezza si è scordato di tenere in debito conto i regolamenti comunali di Savona”.
 
Obbligo poi per i proprietari di avere sempre con sé il certificato rilasciato dall’anagrafe canina.
 
“In ultimo lamento, continua la lettrice, l'atteggiamento generalmente ostile del Comune verso gli animali, non esiste una spiaggia libera fruibile dai proprietari di cani, le oasi canine sono piccole, poche e fatiscenti e prive di manutenzione (si potrebbero almeno realizzare delle scalette che permettano di scendere a far correre gli animali nel greto del Letimbro), ciò per limitarmi ai cani e non parlare di altre creature come i piccioni, o i gatti di strada, riguardo i quali si vuole addirittura vietare alle gattare (spesso persone anziane e sole che da quel piccolo gesto di generosità traggono un motivo di vita) di portare loro il nutrimento.... Peccato che dei gatti di strada si dovrebbe occupare il Comune, che preferisce delegare, senza il minimo contributo economico, al buon cuore ed all'opera meritoria dei Volontari dell'Enpa”.  
 
“Concludo ricordando che il M. Gandhi diceva che la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali. Be', se è vero, a Savona siamo terzo mondo”, conclude la lettrice. 

domenica 13 luglio 2014

Preso killer di gatti

Preso killer di gatti: trovava i mici in rete, poi li uccideva e mandava foto su WhatsApp

Preso killer di gatti: trovava i mici in rete, poi li uccideva e mandava foto su WhatsApp

A Bergamo consultava i siti attraverso cui si affidano le cucciolate appena svezzate. Le donne che gli avevano affidato i cuccioli in buona fede ricevevano sul telefonino le immagini delle sevizie. Indaga la forestale
 
Andava a caccia di gattini su Internet, consultando i siti attraverso cui padroni premurosi cercavano persone per bene che adottassero i cuccioli dei propri felini. Ma il quarantenne bergamasco, indagato dal corpo forestale dello Stato e dai carabinieri, per bene non era: gli animali che gli venivano affidati finivano torturati e uccisi e gli ex padroni, soprattutto donne, diventavano vittime di stalking via WhatsApp.

L'uomo, che risiede nella zona di Trescore Balneario in Val Cavallina, consultava sistematicamente bacheche on line e siti Internet che si occupano di trovare una casa alle nuove cucciolate, alla ricerca di inserzioni pubblicate nel bergamasco di donne intenzionate a regalare gattini appena svezzati e quindi adottabili. Dopo averle contattate, cominciava lo stalking: messaggi molesti e insulti alle signore che gli avevano incautamente ceduto un felino, ma anche a chi aveva rifiutato l'adozione, insospettito dagli strani atteggiamenti dell'uomo. Chi, infine, chiedeva rassicurazioni sulle condizioni dell'animale, riceveva fotografie di gatti morti o in agonia, chiaramente sottoposti a gravi maltrattamenti.

A far scattare l'allarme, chiedendo l'aiuto di carabinieri e corpo forestale, sono state alcune associazioni animaliste contattate dalle donne vittime del quarantenne. Durante l'indagine, condotta dal personale del nucleo investigativo per i reati in danno agli animali e dal corpo forestale, sono stati messi in atto pedinamenti e perquisizioni anche nell'appartamento dell'uomo, dove sono state trovate tracce di sangue in quello che gli inquirenti definiscono "uno stato di totale degrado". Nel corso del sopralluogo si è potuta riscontrare la corrispondenza dell'abitazione con l'ambiente che compariva in alcune delle foto che l'uomo inoltrava alle inserzioniste.

Le indagini sono ancora in corso, così come gli accertamenti necessari a quantificare il numero dei gatti uccisi. Se fosse riconosciuto colpevole di maltrattamenti sugli animali l'uomo, che è pregiudicato, rischierebbe il carcere. "Questo caso di crudeltà efferata - è il commento di
 
Carla Rocchi, presidente nazionale dell'Enpa, ente nazionale protezione animali - deve spingere tutti gli utenti della rete alla massima prudenza e al massimo scrupolo nel vagliare le offerte di adozione. Tra tantissime persone per bene e generose può sempre nascondersi un delinquente".
 

sabato 12 luglio 2014

Montefalco, il rifugio dei cani tra i 15 migliori d’Italia

Montefalco, il rifugio dei cani tra i 15 migliori d’Italia: «Nell’ultimo mese 10 adozioni»


Nato nove anni fa tra colline e vigneti è attualmente gestito dalla Lega per la difesa del cane e da 19 volontari. Ospita 25 cuccioli in cerca di famiglia: «Veniteci a trovare»
 
Montefalco, il rifugio dei cani tra i 15 migliori d’Italia: «Nell’ultimo mese 10 adozioni»
 
Selezionato tra quindici canili italiani come il più informatizzato, vanta dieci adozioni solo nell’ultimo mese e sono diciannove i volontari che a turno si prendono cura degli animali. È il rifugio dei cani del Comune di Montefalco immerso tra vigneti e colline umbre, nato nove anni fa per volontà di Cristina e Piera e oggi gestito dalla sezione di Foligno della Lega nazionale per la difesa del cane.
 
Il rifugio Al suo interno sono custoditi ben 25 cani con una storia personale alle spalle, fatta di maltrattamenti e abbandoni improvvisi. Serena, la responsabile del rifugio, spiega come avvengono le adozioni: «Dopo il primo contatto, di solito telefonico o tramite Facebook, incontriamo i presunti nuovi padroni e ci attiviamo per il preaffido, ovvero un sopralluogo per vedere dove fisicamente i cani andranno a vivere e soprattutto se corrisponde a quello che ci avevano detto. Se va tutto bene, prepariamo il cane e lo diamo in adozione. Ad esempio la piccola Billa, andrà a vivere a Foligno nei prossimi giorni».
 
Nell’ultimo mese adottati 10 cani Il rifugio di Montefalco ha infatti una pagina Facebook dove vengono postate le foto degli animali e raccontate le loro storie. Ci sono Duca e Pippo «due grassetti da coccolare e stropicciare», ma anche Pepe «abbandonato in un parcheggio», Gas «un angelo in gabbia», oppure Molly, la cagnolina lanciata dentro il canile andata a casa ed ora gioca felice con il fratellino Tigro.
 
I volontari del rifugio A prendersi cura di loro ben diciannove volontari: insieme a Serena, ci sono Micaela, Loreto, Francesca, Vanessa, Lucia, Francesca, Milly, Roberta, Francesca, Agnese, Camilla, Yuri, Barbara, Paola, Ambra, Mirko, Claudia e Martina. «I cani non sono aggressivi – raccontano – hanno solo bisogno di tanto affetto. Anche se non li adottate, venite comunque a giocare con loro».
 
Lega nazionale per la difesa del cane Mirko Mela, presidente della sezione di Foligno della Lega nazionale per la difesa del cane, lancia un appello: «Venite a trovarci, mi raccomando sterilizzate cani e gatti per minore abbandoni e far star meglio gli ospiti dei canili. Si accettano donazioni in cibo e coperte anche in vista dell’inverno che è sempre troppo lungo e freddo».
 
L’assessore Curi Un grande sostegno al rifugio arriva dal Comune e in particolare dall’assessore al sociale Pierluigi Curi: «Ringrazio veramente di cuore – spiega l’assessore – anche a nome di tutta l’amministrazione comunale, la Lega, il presidente Mela e tutti i volontari che con tanta passione si prendono cura del nostro canile. Il loro apporto è fondamentale per noi e senza la loro presenza probabilmente oggi le condizioni non sarebbero le stesse. Da parte nostra cerchiamo sempre di fare il massimo, soprattutto dal punto di vista economico e vi assicuro che in tempi come questi non è proprio la cosa più facile del mondo. Cercheremo di non far mai mancare il nostro appoggio, la serietà e la disponibilità di tutta questa gente lo merita. Mi unisco all’ invito di Mirko, andate tutti a visitare il nostro canile. Vi renderete conto da soli di quanto sia importante il lavoro svolto e magari trascorrete un po’ del vostro tempo in compagnia dei nostri piccoli amici a quattro zampe che hanno tanto bisogno di affetto. Sono sicuro che non potrete più farne a meno».
 

venerdì 11 luglio 2014

Caccia alle volpi in tana

Caccia alle volpi in tana, pratica crudele!

 
Si è conclusa lo scorso 24 giugno la vicenda giudiziaria che vedeva coinvolti l’ex assessore provinciale di Ferrara, Calderoni ed i cacciatori abilitati alla caccia alla volpe in tana. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ferrara, Monica Bighetti, ha ritenuto che non vi fossero elementi sufficienti per indagare ulteriormente.
 
Nonostante ciò ha ammesso che “In alcune occasioni l’attuazione di tale modalità di caccia (caccia in tana n.d.a.) ha comportato l’uccisione delle volpi per sbranamento da parte dei cani e in più occasioni l’uccisione di cuccioli di volpe per sbranamento da parte dei cani o per inedia…non è chi non veda o non reputi che tale modalità di uccisione dell’animale e dei suoi cuccioli sia estremamente crudele e provochi all’animale sofferenze prima del sopraggiungere certo della morte; in questa parte sono pienamente condivisibili le osservazioni della Lega Anti Vivisezione”. Queste le inequivocabili parole contenute nell’ordinanza del GIP, che inchiodano una volta per tutte i cacciatori alle loro responsabilità. 
 
Pur ritenendo che non vi fossero elementi per continuare le indagini sull’operato di assessore e cacciatori - contro i quali la LAV aveva sporto denuncia in merito ad una delibera della provincia che autorizza l’uccisione di 350 volpi all’anno, anche con il metodo della caccia in tana - quindi, le indagini fin qui svolte dal Corpo Forestale dello Stato, hanno raccolto preziosi elementi che finalmente aprono uno squarcio di luce sull’oscuro mondo dei cacciatori e della caccia in tana alla volpe in particolare.
 
Le parole del GIP sono destinate a pesare come macigni sul futuro delle operazioni di caccia alla volpe in tana: “quanto rilevato nel corso delle indagini svolte dal CFS e messo nero su bianco nell’ordinanza del GIP è un risultato eccezionale, finalmente è emerso ciò che da anni sosteniamo, cioè che la caccia in tana delle volpi è intrisa di crudeltà e violenza. – commenta Massimo Vitturi responsabile del settore fauna selvatica della LAV –  Non siamo forcaioli, non era nostro obiettivo la condanna dell’assessore e dei cacciatori, ma ora chiediamo a gran voce che chi approva questi piani prenda atto delle parole del GIP di Ferrara ed abolisca una pratica tanto crudele”. 
 
Grazie a questa ordinanza, d’ora in poi nessun amministratore potrà più sostenere di non sapere cosa si nasconde dietro la caccia in tana: un mondo di violenza e morte, in particolare per i cuccioli di volpe sbranati dai cani oppure morti di fame perché privati dei genitori.
 
Crudeltà e violenza dispensata a piene mani al solo scopo di consentire ai cacciatori di svolgere la loro sanguinaria passione senza alcun concorrente. Le volpi, infatti, vengono uccise a migliaia, con la crudeltà riscontrata dalle indagini, solamente perché predatrici di lepri e fagiani.
 
L’ordinanza del GIP di Ferrara fissa finalmente una situazione dalla quale emerge con sconcertante chiarezza la realtà della caccia: un mondo fatto di crudeltà, nel quale i cacciatori sono gli unici responsabili.
 

mercoledì 9 luglio 2014

Cabine attrezzate per cani e gatti



Cabine attrezzate per cani e gatti
Tirrenia va incontro agli animalisti


In viaggio con cani e gatti sulle navi Tirrenia: a disposizione dei quattro zampe cabine e possibilità di fare passeggiate sui ponti esterni.

Le cabine sono "igienizzabili" e dotate di pavimento in linoleum. A bordo è possibile inoltre chiedere il Tirrenia welcome pet, un kit che comprende un tappetino igienizzante per la massima pulizia e comodità. La compagnia ha anche stipulato una convenzione con le associazioni animaliste che permette ai volontari di viaggiare sulle navi con uno sconto del 30% per accompagnare gli animali verso le nuove famiglie adottive. Le associazioni coinvolte sono due.
 
Una si chiama, Fidati di me Animal e ha sede a San Nicolò d'Arcidano in provincia di Oristano: si occupa di recuperare cuccioli ed esemplari adulti di cani e gatti abbandonati o di toglierli a quei canili dove le speranze di trovare una famiglia sono poche. L'altra associazione è Liberi tutti di Torino, che da qualche anno si interessa al problema del randagismo sardo. Opera in collaborazione con un canile di Ossi, in provincia di Sassari, e si occupa di raccogliere cibo e spedirlo dove occorre, inviare farmaci e far sterilizzare le femmine per limitare il moltiplicarsi dei randagi, trovare una famiglia affidataria ai numerosissimi ospiti dei rifugi sardi.

http://www.unionesarda.it/

martedì 8 luglio 2014

I cani corrono liberi in sei nuove aree

I cani corrono liberi in sei nuove aree nei quartieri di Udine

Gli spazi nelle vie Marsala, Zugliano, Ramandolo e in centro Pizza: a breve altre cinque zone per gli amici a quattro zampe
 
Una nuova area recintata e dedicata esclusivamente ai cani in via Marsala, tre nuovi spazi dove far correre gli amici a quattro zampe nelle vie Divisioni Garibaldi Osoppo, via D’Orlandi e via Ramandolo e due giardini recintati, uno in via Zugliano, l’altro all’angolo tra le vie Carducci e Gorghi, per cani in libertà in determinate fasce orarie. La città diventa a misura di Fido.
 
«A Udine – spiega l’assessore Cinzia Del Torre –, vivono quasi 10 mila cani e con l’apertura di ulteriori aree di sgambatura, stiamo facendo passi avanti verso l’attuazione di un punto del programma del sindaco, molto richiesto da associazioni animaliste e dagli amanti dei cani. Proprio perché erano presenti solo due aree per la sgambatura dei cani, in via della Roggia e in via dello Sport, abbiamo ritenuto necessario ampliare l’offerta che viene portata a un totale di otto aree dedicate agli animali o dove i cani possano essere lasciati liberi senza guinzaglio. Così, in via sperimentale fino a fine anno – precisa l’assessore – abbiamo allestito un’area in ogni quartiere. In tutte le aree i proprietari dei cani avranno sempre l’onere di pulire dalle deiezioni e, ovviamente, su di loro graverà la responsabilità civile per qualunque danno o disturbo possa provocare il proprio animale».
 
Alle due aree completamente dedicate ai cani di via della Roggia e di via Dello Sport, dunque, si aggiunge, in via definitiva e non sperimentale, quella di via Marsala, all’interno dell’ex vivaio comunale. «L’attenzione di questa Amministrazione nei confronti dei cittadini che hanno animali – chiarisce il sindaco – è sempre stata un punto fermo del nostro programma elettorale».
 
Sperimentali fino al 31 dicembre sono, invece, le tre ricavate nelle aree verdi non attrezzate, ovvero Cascina Mauroner in via Divisione Garibaldi Osoppo, in via De Orlandi-via Pellis (parte Nord) e in via Ramandolo-via Tolmezzo, dove i cani possono girare liberi senza guinzaglio a tutte le ore.
Fino a fine anno accesso libero a orario con il cane anche nel giardino recintato “Cariplo”, all’angolo tra via Carducci e via Gorghi, e all’interno del giardino didattico, anch’esso recintato, di via Zugliano, dove gli amici a quattro zampe possono scorazzare senza guinzaglio dalle 8 alle 9 e dalle 18 alle 19 ma solo nei mesi di aprile e ottobre, mentre da maggio a settembre l’accesso libero sarà consentito dalle 7 alle 9 e dalle 20 alle 21 e, infine, dal novembre a marzo, sempre ammesso che la sperimentazione venga confermata, dalle 8 alle 9 e dalle 17 alle 18. In tutti gli altri orari gli animali dovranno essere condotti al guinzaglio. Tutte le aree sono adeguatamente segnalate.
 
«Il progetto ‘sgambatoi’ – spiega l’assessore Enrico Pizza – rientra nella visione di sviluppo delle aree verdi cittadine. Dedicare spazi ai cani e ai loro proprietari, significa ridurre i piccoli conflitti tra le diverse utenze, che invece vogliamo avere nei parchi. Mantenere con cura le aree verdi cittadine, aumentare i giochi per bambini, permettere numerose iniziative culturali e ricreative, mira nel complesso a favorire la conoscenza e lo sviluppo dei parchi cittadini, aree che sono valide alternative alla vita nei centri commerciali e alla solitudine. Va ricordato che Udine – prosegue – è ai primi posti a livello italiano in quanto a superficie di verde ‘fruibile’ con oltre 200 aree verdi, oltre ai parchi del Cormor e del Torre, vantando un’estesa rete di verde urbano. Fondamentali per il successo del modello – conclude – saranno però il rispetto reciproco e la buona educazione dei nostri concittadini. Che possiedano o no un cane. Compatibilmente con i fondi a disposizione – conclude – c’è in previsione di aprire altre cinque aree dedicate, almeno una per ogni circoscrizione cittadina».
 

lunedì 7 luglio 2014

Cani in vacanza: cosa portare

Cani in vacanza: cosa portare

Finalmente è giunta l’estate e si ravvisano le prime partenze direzione mare e montagna. Valigie e automobili pronte con tutto il necessario per staccare e rilassarsi in un luogo nuovo e interessante, oppure familiare. Che sia breve o lunga la vacanza, è importante farsi accompagnare dagli affetti più cari, che sia la famiglia, le amicizie o il cane d’affezione. Sempre più spiagge, alberghi e zone di ristoro hanno rivisto la politica di accoglienza dedicata agli animali. Un tempo severamente off-limits, oggi molte strutture aprono le porte ai cani di proprietà.
 
Una scelta importante che accontenta le necessità commerciali, ma anche le esigenze di chi possiede un quadrupede e non vorrebbe lasciarlo in pensione. Inoltre una strategia molto utile contro i drammatici abbandoni estivi, che si ripresentano all’inizio di ogni estate. Fido è parte integrante del branco familiare e come tale è giusto che goda del meritato riposo annuale, come premio per la sua incredibile e costante fedeltà. Ma prima di partire è importante preparare anche la sua valigia.

Cani in vacanza, la valigia

Cane in spiaggia
Dog relaxing on sand tropical beach near the blue via Shutterstock
Sembra buffo ma anche per il cane è importante preparare un kit di articoli da portare in vacanza, l’indispensabile per consentirgli una permanenza rilassante. La prima cosa da riporre in borsa è il documento di riconoscimento di Fido ovvero il suo libretto, dove è indicato il numero del chip di appartenenza, il suo percorso medico comprese le vaccinazioni che dovranno essere in regola. In particolare se lo spostamento implica la presenza di insetti portatori di malattie come la filaria, oppure un viaggio all’estero con precise regole d’ingresso.
 
Per il viaggio è importante munirsi di cintura di sicurezza per cani, ma anche di un trasportino che gli consenta un viaggio comodo o ancora una rete divisoria tra baule e sedili. Quindi un cuscino e dei teli dove possa accucciarsi tranquillamente. Durante il viaggio non dovranno mai mancare i finestrini aperti così da far circolare l’aria in tutta l’auto, eventuali giochi per distrarlo e le soste per farlo sgambare. Mai lasciare il cane in automobile con i finestrini chiusi, se è impossibile condurlo all’interno della zona di sosta è importante posizionare l’auto all’ombra con il finestrino leggermente aperto per consentire al cane di non subire il colpo di calore e con la ciotola dell’acqua presente. L’assenza dovrà risultare limitata per non mettere a repentaglio la salute del cane, quindi non incorrere in reati e sanzioni.

In vettura e in vacanza non dovranno mancare le ciotole d’ordinanza, dell’acqua fresca, quindi il cibo nel caso Fido seguisse una dieta specifica e la sua cuccia per il relax notturno. Ovviamente ben accette anche la brandina da esterno, da appoggiare in spiaggia, oppure un telo da posizionare riparato dall’ombrellone quindi collare con guinzaglio. Mai lasciare il cane incustodito o assentarsi per troppo se l’animale soffre della sindrome dell’abbandono. Per agevolare il relax magari potrebbe risultare utile un frigorifero portatile dove conservare l’acqua e i cibi, quindi bagnare il pelo del cane in caso di molta afa e ovviamente tante coccole.


Indispensabili le medicine, nel caso seguisse cure specifiche, oppure prodotti mirati per un kit d’emergenza per zone montane e boschive. Magari comprensivo di creme, bende, disinfettanti e antiveleno. Se il cane ama viaggiare agevolate il percorso con una musica rilassante, interagendo con lui. Oppure consegnandogli i suoi giochi, che non dovrete lasciare a casa. Se odia la macchina valutata mezzi alternativi, oppure fatevi consigliare dal veterinario per qualche rimedio naturale che possa tranquillizzarlo. Non dimenticate spazzole, dentifricio, copertina, museruola, snack d’ordinanza. Ma neppure un giubbetto catarifrangente in misura in caso di incidente.
Consultate sempre il veterinario prima di partire, in particolare se il cane è una new entry. Quindi imponetevi molte soste se il viaggio è lungo, per non far patire al cane lo stress da percorso. Il vostro amico dovrà rimanere al vostro fianco sempre, per non sentirsi spaesato in un luogo nuovo e ricco di distrazioni e pericoli. Rassicuratelo sempre con la vostra presenza, così da godere perfettamente insieme la pausa estiva.

http://www.greenstyle.it/cani-vacanza-cosa-portare-98264.html

domenica 6 luglio 2014

Porta Portese, blitz della forestale

 

Porta Portese, blitz della forestale: sequestrati 200 animali

Porta Portese, blitz della forestale: sequestrati 200 animali

Alcune bancarelle vendevano abusivamente esemplari esotici, tra cui pappagalli, canarini, criceti e tartarughe dalle orecchie gialle
 
Maxi-blitz della fortestale e delle guardie zoofile dell'Enpa al mercato di Porta Portese. Questa mattina il nucleo investigativo per i reati in danno agli animali (Nirda) del corpo forestale dello Stato e il nucleo provinciale delle guardie zoofile dell'Enpa di Roma hanno posto sotto sequestro 200 animali tra cui pappagalli di varie specie, diamantini e canarini, tartarughe dalle orecchie gialle, cavie peruviane, criceti e pesci rossi.

Gli animali, messi in vendita da due bancarelle abituali del mercato di Porta Portese e da un venditore abusivo, sono stati sequestrati in quanto il regolamento comunale a tutela degli animali ne vieta espressamente la vendita in forma ambulante". E' quanto si legge in un comunicato.
 
"Gli esercenti - si legge nella notte della forestale - non sono risultati inoltre in possesso della prescritta autorizzazione alla vendita di animali prevista dal regolamento di polizia veterinaria e della autorizzazione regionale richiesta per la detenzione e vendita di esemplari esotici". Parte degli animali sono stati presi in custodia dall'Enpa e verranno sottoposti a visite veterinarie.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/07/06/news/porta_portese_blitz_della_forestale_-90862529/

sabato 5 luglio 2014

Estate 2014 - Abbandono animali

Estate 2014 - Abbandono animali, cani e gatti da salvare

 

Con l'estate in corso è allarme per cani e gatti, amici a quattro zampe che vengono smarriti, dimenticati, offesi. Chiunque assista ad un abbandono, ha l'obbligo morale e civile di soccorrere il povero animale, nonché di denunciare alla polizia l'accaduto, contribuendo all'individuazione dei responsabili di simile abominio.



Cani e gatti. Cani e gatti di nessuno. Che una volta di qualcuno erano. Magari da cuccioli, quando agli uomini piaceva tanto vezzeggiarli. Magari prima dell'estate, perché in vacanza all'improvviso impicciano: dove metterli? Hanno esigenze proprie. Sono vivi, gioiscono e soffrono. Non sono mica pupazzi...

Abbandono animali. Così, se Fido o Micio ha fatto il suo tempo, lo si butta via. Come un maglione pesante che con il caldo non serve più. E la sua esistenza, che voleva essere magnifica stile volo di rondini, si ritrova contratta in un battito di ciglia. Forse in un primo momento la bestiola sarà tremebonda in qualche cespuglio, ma alla fine non potrà che giacere addormentata sul ciglio di una strada.

Crudeltà sugli animali. Quanti animali di casa si trovano ogni anno ad essere vittime d'abbandono? Tanti. Troppi. Ma, fosse anche uno solo, si tratta di un gesto di una crudeltà inammissibile, da censurare e punire senza sconto alcuno! Per questo chiunque assista ad un abbandono, ha l'obbligo morale e civile di soccorrere la povera bestiola e di denunciare alle forze dell'ordine l'accaduto.
Cosa fare. Ecco cosa fare: raccogliete e comunicate tutte le informazioni utili per rintracciare i responsabili. Scrivetevi data, ora ed indirizzo preciso del luogo del reato. Quando possibile, annotate la targa della vettura degli autori del misfatto. Un video registrato con il telefono cellulare potrebbe essere d'aiuto. Ed ottimo sarebbe poter indicare eventuali testimoni. I nostri amici a quattro zampe meritano il meglio e riuscire a salvarli non ha prezzo!

http://www.mauxa.com/news/18302-estate-2014---abbandono-animali-cani-e-gatti-di-nessuno-da-salvare

mercoledì 2 luglio 2014

Animali, campagna contro abbandono

Animali, campagna contro abbandono

Parte a Pesaro 'E la chiamano estate'. Lasciare Fido è reato


(ANSA) - 2 LUG - Partire per le vacanze e abbandonare i propri animali domestici è un atto di inciviltà, punito anche dalla legge. Lo ricordano la Provincia di Pesaro e Urbino (assessorato al Randagismo) e la Consulta provinciale per il volontariato, che anche quest'anno hanno promosso una campagna contro l'abbandono e il maltrattamento degli animali, diffondendo una locandina dal titolo "E la chiamano estate... Non ci abbandonare! Noi non lo faremmo mai". Chi abbandona animali domestici rischia fino ad un anno di reclusione o un'ammenda che va dai mille ai 10mila euro, come prevede la legge del 20 luglio 2004 (n.189). Il reato di maltrattamento è invece punito con la reclusione da 3 mesi ad un anno o con una multa da 3 mila a 15 mila euro. Nella locandina della campagna viene anche indicato il sito della Provincia (www.turismo.pesarourbino.it) dedicato ai viaggiatori con animali al seguito, che possono così trovare le strutture in cui è possibile portare con sé il proprio amico a quattro zampe: basta andare nella sezione 'Dove dormire' e selezionare tra i servizi l'opzione 'Animali ammessi'. 

martedì 1 luglio 2014

Strage di cuccioli a Nurachi

Strage di cuccioli a Nurachi
Padrone uccide 16 cani: "Disturbavano"


L'indignazione corre soprattutto sui social network per un gesto che ha colpito tutti: stanco delle proteste dei compaesani ha deciso di uccidere i suoi 16 cani. La strage è avvenuta ieri.
 
E' stato denunciato a piede libero per uccisione di animali l'allevatore di Nurachi, di 73 anni, che ha ammesso ai carabinieri di Riola Sardo di aver avvelenato 16 cani di sua proprietà perché stanco delle proteste dei compaesani per le condizioni in cui li teneva e per le loro scorribande sulla strada pubblica. I militari erano intervenuti ieri notte dopo le segnalazioni di alcune persone che avevano notato i cani sofferenti e agonizzanti nel cortile dell'allevatore alla periferia del paese. Nella casa dell'uomo i carabinieri hanno anche sequestrato il flacone con i residui del veleno utilizzato per uccidere gli animali. Sul posto è intervenuto anche un veterinario della Asl 5 di Oristano e un campione del veleno assieme a uno dei cani uccisi sono stati inviati all'Istituto Zooprofilattico per gli esami.