mercoledì 28 gennaio 2015

Azienda giapponese “assume” nove gatti da ufficio

Azienda giapponese “assume” nove gatti da ufficio

Con il loro arrivo lo stress dei dipendenti si è abbassato, mentre la produttività è aumentata in modo significativo.
 
Quanto sarebbe bello lavorare in compagnia dei gatti, anche in ufficio?. Coccole, fusa, zampettate sulle scrivanie mentre siamo intenti a scrivere al computer o durante una riunione. Ci sentiremmo probabilmente tutti meno stressati. 
 
E’ proprio quello che ha pensato un’azienda giapponese, la Ferray Corporation di Tokio. Sono infatti stati “assunti” ben nove gatti, che girano liberamente in ufficio. A quanto pare, racconta il “Mirror”, con grandi benefici degli impiegati. Da quando ci sono i nuovi arrivati, infatti, il livello di stress dei dipendenti si è notevolmente abbassato, mentre la produttività è aumentata in modo significativo. Ora i lavoratori, invece di fare a gara fra di loro per conquistare il favore del capo, fanno a gara a coccolare i mici. Lo spirito di squadra, hanno affermato, si è rafforzato. 
 
 
Certo qualche inconveniente ce lo si poteva aspettare. I gatti non seguono le regole degli essere umani, quindi capita molto spesso che stacchino le prese, che rosicchino i cavi, che graffino le pareti e persino che si addormentino dentro le borse dei visitatori. Nessuno però si cura di queste “piccole” infrazioni. 
 
Ma c’è di più. E’ la stessa azienda infatti ad incoraggiare l’avvicinamento dei dipendenti ai gatti. Ad ogni coccola corrisponde un aumento della busta paga. Se poi un impiegato deciderà di adottare un gatto bisognoso la Ferray Corporation gli destinerà un bonus mensile di cinque mila yen (ventotto euro circa). Nel malaugurato caso in cui dovesse morire il gatto di un dipendente, quest’ultimo avrebbe la possibilità di usufruire di un permesso dal lavoro per lutto, proprio come se si trattasse di un essere umano. 
 

martedì 27 gennaio 2015

Esposizione internazionale felina

Esposizione internazionale felina un gatto per amico.

Si terrà a Pisa uno degli eventi italiani più attesi da tutti gli amanti degli animali. Sabato 7 e domenica 8 marzo oltre 500 gatti di razza e comuni e una giuria internazionale in arrivo da Svezia, Danimarca, Slovenia e Italia, si daranno appuntamento a Pisa, alla Stazione Leopolda per dare vita ad una kermesse super-felina. Due giorni di esposizione, in palio 60 titoli Best in Show e 6 titoli Best of Best, che porteranno ai nostri beniamini tanta gloria; 2.000 metri quadri di esposizione, più di 6000 visitatori e tre ospiti d’eccezione, un Persiano, un Norvegese delle foreste e un Blu di Russia i 3 gatti toscani che si sono aggiudicati il titolo di Campioni del Mondo durante World Show di Praga lo scorso Ottobre.
expo felina_pisa (15)
 
Se sei degno del suo amore, un gatto sarà tuo amico” diceva Théophile Gautier e proprio l’amicizia tra uomini e gatti è il filo conduttore dell’Expo Internazionale Felina di Pisa organizzata sotto l’egida dell’A.N.F.I. (Associazione Nazionale Felina Italiana – associazione autorizzata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali all’emissione di Certificati Genealogici per i gatti di razza). Un grande evento che torna nella città toscana dopo 4 anni e promette di regalare emozioni ed incontri indimenticabili ad appassionati e amanti dei gatti.
persiano bianco
Dedicata ai bambini, alle famiglie, agli allevatori e a tutti gli amici e amanti dei gatti: l’esposizione sarà l’occasione per vedere da vicino felini pregiati e bellissimi, conoscere razze rare (tra cui Devon e Cornish Rex, i gatti dal pelo riccio, il Turco Van abilissimo nuotatore, gli Abissini piccoli puma in miniatura) ed incontrare esemplari d’eccezione.
 
Saranno oltre 250 gatti in esposizione in ciascuna delle due giornate che ospiteranno non solo sfilate e gare di bellezza ma daranno anche spazio ad incontri con veterinari, con etologi ed esperti del settore e ad uno speciale congresso sulla Pet Therapy che avrà luogo nella sala conferenze.
Siamese
Sono previsti inoltre seminari, concorsi fotografici, mentre per I più piccoli ci saranno momenti di giochi e truccabimbi. Ci sarà anche uno spazio speciale dedicato alle “adozioni del cuore”. Perché se è vero che Amicizia è la parola d’ordine per la kermesse, non poteva mancare uno spazio tutto dedicato alle Onlus che ogni giorno si impegnano sul territorio con gli animali randagi e i gatti che hanno bisogno di cure e di aiuto.

https://www.facebook.com/espofelina

lunedì 26 gennaio 2015

Paris Hilton: personal trainer per i suoi cani

Paris Hilton: personal trainer per i suoi cani

Per mantenerli il forma e "competitivi" l'ereditiera li sottopone a 5 ore di allenamento al giorno


Cinque ore di allenamento ogni giorno con sessioni anche di Yoga e Reiki; massaggio antistress e lunghi bagni energetici con oli essenziali e balsami profumati al mirtillo per levigare le rughe. E' la vita che fanno i cani di Paris Hilton, la trentatreenne ereditiera con una passione sfrenata per gli animali. 
 
La sua casa ne è piena (ne sono stati "censiti" 35) e, in particolare, Paris adora i suoi cani per i quali non bada a spese. Lo scorso anno ha staccato un assegno da 13.000 dollari per diventare proprietaria del minuscolo Pomerian, una delle razza di cani più piccole al mondo. Ha chiamato il suo cucciolo Prince Hilton e ha deciso di farlo partecipare al World Dog Awards. Affinchè il cane fosse impeccabile da tutti i punti di vista Paris ha deciso di mettere Prince in mano ai migliori personal trainer sulla piazza. 
 
E così Prince Hilton, ma anche i suoi "fratelli", sono stati sottoposti a lunghe sessioni di allenamento dopo le quali avevano il proprio "Hair stylist" che li acconciava nella maniera più carina senza dimenticare di mettere un filo di mascara sulle ciglia mentre una delicata manicure rendeva le zampette delle bestiole degne della scarpina di Cenerentola.
 
Migliaia e migliaia di dollari spesi per il "benessere" - almeno così dice lei -  dei suoi cani, ma i soldi per Miss Hilton non sono certo il problema, alla fortuna ederitata dai nonni ci si aggiunge il cospicuo gruzzoletto che ogni giorno Paris accumula grazie ai prodotti che sponsarizza, gli eventi ai quali partecipa e il suo lavoro di Dj. "Ogni tanto penso di esagerare - ha dichiarato la donna a proposito della cura che mette per i cani - ma poi li guardo e sono così carini e mi chiedo come faccio a dirgli di no".

http://www.panorama.it/

sabato 24 gennaio 2015

I gatti guardano i loro proprietari per cercarne l’approvazione e l’affetto

Un po’ come per i cani, anche i mici cercano l’emotività nello sguardo dei loro umani
 
I nostri amici gatti godono di una cattiva reputazione. Generalmente si pensa siano egoisti, approfittatori e un po’ falsi. Ora però uno studio condotto sui gatti e sui loro proprietari potrebbe sfatare questo mito, affermando che anche i mici cercano l’affetto e l’emotività nello sguardo dei loro umani. 
 
Quando i bambini vedono per la prima volta un oggetto sconosciuto guardano i loro genitori ricercando espressioni facciali e toni di voce che permettono loro di capire come reagire. E’ un fenomeno noto come riferimento sociale. Anche i cani lo fanno. Ma mai si era pensato che questo meccanismo fosse proprio anche dei gatti. E invece, un nuovo studio dell’Università di Milano sostiene proprio questo. 
 
L’esperimento  
In un articolo pubblicato sulla rivista “Animal Cognition”, Isabella Merola ha raccontato come lei e i suoi colleghi abbiano testato il riferimento sociale nei gatti, più o meno nello stesso modo in cui è stato testato nei cani. Ventiquattro gatti e i loro proprietari hanno partecipato a questo esperimento. Alcuni sono stati collocati in un gruppo positivo, altri in quello negativo. Uno alla volta, la coppia gatto-padrone entrava in una stanza contenente un ventilatore elettrico cui erano stati collegati dei nastri di plastica. Ad una estremità della stanza c’era uno schermo, con una videocamera, che serviva come barriera per i gatti e allo stesso tempo rappresentava l’unica via d’uscita dalla stanza (i gatti potevano vedere quello che c’era dietro lo schermo). 
 
«L’obiettivo era quello di capire se i gatti utilizzano le informazioni emotive fornite dai loro proprietari per reagire a situazioni ed oggetti sconosciuti», si spiega nell’articolo di Mnn.com. Mentre i gatti esploravano la stanza, ai proprietari è stato detto di guardare il ventilatore in modo il più possibile neutro. Solo successivamente è stato loro chiesto di reagire in modo positivo o negativo. In entrambi i casi i proprietari alternavano lo sguardo fra il gatto e il ventilatore. 
 
Nel gruppo positivo i proprietari usavano espressioni dolci e un tono di voce calmo mentre si avvicinavano al ventilatore acceso. Nel gruppo negativo, invece, agivano con paura e distacco. La maggior parte dei gatti (il 79%) ha alternato lo sguardo fra il ventilatore e il proprietario durante la fase neutra. Una percentuale che si avvicina molto a quella dei cani nel medesimo esperimento. Inoltre, i gatti del gruppo negativo erano più propensi ad alternare lo sguardo fra il ventilatore e lo schermo (unica via d’uscita), mostrando segni di nervosismo e tendenza a scappare. «Anche se sono necessarie ulteriori ricerche per studiare quanto i gatti rispondano, ad esempio, alla nostra voce, alla nostra postura e alle nostre espressioni facciali – conclude la dottoressa Merola nella sua pubblicazione – è però chiaro che essi rispondono alle emozioni di noi umani, più di quanto ci aspettiamo». 
 

venerdì 23 gennaio 2015

Green Hill: condannati

  • Green Hill: condannati per maltrattamento i responsabili dell'allevamento di beagle

  • Green Hill: condannati per maltrattamento i responsabili dell'allevamento di beagle

    Il tribunale di Brescia ha condannato tre dei quattro imputati nel processo

     
    Condannati per maltrattamenti i responsabili di Green Hill, l'allevamento di cani beagle destinati alla sperimentazione scientifica e chiuso nell'estate 2012. La prima sezione penale del tribunale di Brescia ha emesso la sentenza: un anno e sei mesi sia per Ghislane Rondot, co-gestore di Green Hill 2001 della Marshall Bioresources e della Marshall Farms Group, sia per Renzo Graziosi, veterinario. Un anno al direttore Roberto Bravi. Assolto Bernard Gotti, l'altro gestore dell'allevamento.
    Le incredibili torture denunciate dalla Lav
    La vicenda cominciò nel 2012 (LE FOTO) con un esposto per maltrattamenti ai cani presentato da Legambiente alla Procura di Brescia che nella stessa estate aveva ordinato il sequestro della struttura e di tutti gli animali presenti. I beagle di Green Hill all'epoca erano destinati alla sperimentazione animale nei centri di ricerca e nelle universita' italiane ed estere. Tremila i cani prelevati da Legambiente e Lav e affidati a famiglie di tutta Italia.
     Una manifestazione di animalisti

    ANSA: "E' la riscossa dei Beagle! E' un riconoscimento per tutti coloro che in tanti anni hanno manifestato, digiunato, firmato petizioni, realizzato inchieste giornalistiche, presentato denunce, scavalcato barriere fisiche e ideologiche che difendevano l'indifendibile", ha commentato Gianluca Felicetti, presidente di Lav, la Lega italiana antivivisezione.

     Il tribunale ha disposto un risarcimento di trentamila euro per la Lav disponendo anche il divieto per i condannati di allevare cani per i prossimi due anni.

     Il sequestro dei beagle, salvati e affidati a tante famiglie
    Le condanne sono state più leggere rispetto alle richieste del pm Ambrogio Cassiani che aveva chiesto pene dai due anni ai tre anni e sei mesi.

    BEAGLE IN PIAZZA A BRESCIA (IL VIDEO)
    "Il successo di oggi è figlio di quell'esposto che Legambiente tre anni fa ha fatto contro l'allevamento di beagle - commenta Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente -, al quale è seguito il sequestro ordinato dalla Procura della Repubblica di Brescia delle strutture e di tutti i cani presenti nell'allevamento. Un risultato, che rappresenta una storica vittoria ed un prezioso riconoscimento per tutti coloro che si sono impegnati per salvare i cani, per chiedere la definitiva chiusura della struttura dove venivano maltrattati ed uccisi gli animali".

    "E' una grande vittoria, un traguardo di straordinaria importanza": così l'onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, ha commentato la sentenza su Green Hill che riconosce "il principio secondo cui, anche nel contesto di massimo sfruttamento economico e per scopi asseritamente scientifici, gli animali vanno rispettati e tutelati, come prevede la legge".

    "Non possiamo dire altrettanto - aggiunge l'on. Brambilla - delle pene comminate. I responsabili non sono stati puniti come avrebbero meritato, ma è risaputo che il nostro codice penale è ancora troppo 'mite' con gli autori di reati a danno degli animali. Riflettano il governo e i parlamentari che in questi giorni esaminano il decreto sulla 'non punibilità per tenuità del fatto': se le norme proposte fossero state in vigore, reati come quelli commessi a Green Hill probabilmente sfuggirebbero a qualsiasi forma, anche tenue, di punizione".

    "Una sentenza storica che segna una straordinaria vittoria per gli animali. Il 23 gennaio sarà la Giornata della Memoria dell'animalismo": queste le parole con cui la presidente nazionale dell'Enpa, Carla Rocchi. "I beagle, confiscati, resteranno felici nelle abitazioni degli adottanti e non conosceranno più le gabbie dei laboratori. Con la sentenza di oggi - aggiunge Rocchi - si chiude la triste stagione degli allevamenti dei beagle da laboratorio".

    giovedì 22 gennaio 2015

    Gattari da legare: Il gattaro 2.0

    Gattari da legare: Il gattaro 2.0
     
    Il gattaro, nel XXI secolo, ha un'ossessione in più: internet.
    Mia nonna, nata negli anni '20, aveva come "unica" preoccupazione quella di tenere al caldo e con la pancia piena i gatti. Con la diffusione delle automobili, si aggiunse la necessità di difendere i mici da quest'ulteriore minaccia che, nella mia esperienza, ha fatto più danni di parecchie malattie. Ma la colonia restava un'isola, una piccola comunità relativamente isolata e "nascosta". I vicini, chi con simpatia, chi con antipatia, assecondavano quelle che pensavano essere le stramberie di una signora attempata che, in quanto tale, andava comunque rispettata.

    Nel 2015 la situazione è un po' cambiata: il gattaro (ma non i suoi vicini) si rende conto di non essere un pazzo isolato. Si accorge, grazie a internet e ai social network, che non esistono solo le proverbiali e mitiche gattare di Roma, ma che suoi simili sono sparsi in tutta la penisola, nelle grandi città e nei piccoli borghi.
     
    E così, piano piano, si rende conto che i problemi sono gli stessi ovunque, ma viene anche a conoscenza dei propri diritti: il gattaro 2.0 ha un rapporto privilegiato con aziende sanitarie e forze dell'ordine. Se prima la morte sospetta di un gatto portava al massimo a un litigio coi sospettati, adesso porta a una denuncia.




    Molti gattari che un tempo avrebbero dovuto cavarsela da soli, adesso possono contare sull'appoggio di associazioni, su consigli dati da esperti e persino su un aiuto se c'è qualche spesa particolarmente importante (generalmente, operazioni chirurgiche in seguito a incidenti con auto, tanto per cambiare).
    Questa rete di supporto, la possibilità di farci sentire meno soli, ha aiutato il gattaro a uscire dallo stereotipo del sociopatico? Macché. Siamo peggiorati. Ce l'abbiamo con il mondo intero, si salvano solo i nostri gatti. Sospettosi verso tutti, iniziamo la giornata analizzando il tono di voce dei vicini: "Sbaglio o mi è sembrato che ce l'avesse col gatto? Ha alzato la voce col gatto rosso?", e via col rancore e con l'odio quando magari, 15 minuti prima, ad alzare la voce col gatto rosso siamo stati noi, esasperati dall'aiuola buttata per aria.
     
    Entrare in contatto con altri gattari, anziché renderci più sereni e darci più tranquillità, sembra averci definitivamente trasformati in ciò che la gente pensava che fossimo: asociali, arrabbiati, sospettosi e rompiscatole. Se uno appena si avvicina a uno dei nostri "protetti" iniziamo a urlare leggi, minacciare una denuncia, lanciare anatemi: "Sa cosa è successo in una colonia di Vattelapesca tre giorni fa? Guardi che chiamo i carabinieri!". A volte ci meriteremmo un: "Gatto? Che gatto? Mi ero abbassato a prendere le chiavi, mi erano cadute". O un sempreverde pernacchio.
     

    mercoledì 21 gennaio 2015

    Sequestrati due allevamenti di cani

    Sequestrati due allevamenti di cani e un negozio: vendevano animali provenienti dall’Est

    Operazione del Corpo forestale regionale a Remanzacco e a Torsa di Pocenia su mandato del Gip del Tribunale di Udine. Otto indagati. Accertate anche operazioni chirurgiche sugli animali senza autorizzazioni. Aggredita una troupe della Rai regionale
     
     

    martedì 20 gennaio 2015

    Animali


    Quaranta articoli per la difesa degli animali: arriva il nuovo regolamento

    Sono previste sanzioni fino a 500 euro per i proprietari inadempienti

    Cani portati a passeggio (foto archivio)
    Cani portati a passeggio (foto archivio)
     
    MASSA. Vietato separare i cuccioli di cani e gatti dalla madre prima dei 60 giorni di vita. Vietato usare museruole stringi-bocca. Vietato tenere animali da compagnia o selvatici permanentemente legati o alla catena. Sono alcuni dei punti contenuti nel tanto atteso regolamento comunale sugli animali, al vaglio adesso della commissione ambiente. Tanto atteso, perché il comune di Massa non aveva ancora un regolamento e, soprattutto, perché la sua stesura era iniziata sotto l’amministrazione Pucci (circa quattro anni fa) e non ancora terminata.
     
    Ultimi ritocchi “politici”, quindi, prima di passare dalla giunta e arrivare in consiglio comunale per la sua approvazione. Quaranta articoli, divisi in cinque titoli, che disciplineranno il rapporto fra i cittadini e gli animali: cani, gatti, ma anche volatili, animali esotici e selvatici. Norme importanti, visto le sempre più frequenti notizie di animali abbandonati in auto o legati a un palo. E poi le tante storie di cani maltrattati, di quelli usati per i combattimenti o ancora “tagliuzzati” per canoni estetici. E allora ecco alcuni dei punti più importanti del regolamento.
     
     Il punto 10 dell’articolo 5 vieta le amputazioni «finalizzate unicamente l’aspetto di un animale o ad altri scopi non terapeutici».
     
    Basta quindi orecchie o code mozzate, corde vocali recise o speroni asportati. Il cane (o qualsiasi animale da compagnia) dovrà essere libero di esprimere le proprie emozioni muovendo le orecchie e la coda o abbaiando all’impazzata (nelle ore diurne s’intende). Sarà poi vietato effettuare accoppiamenti o utilizzare metodi di istruzione ed addestramento «tesi ad esaltare la naturale aggressività dei cani e degli animali in genere», allevare, detenere e addestrare animali a scopo di scommessa o combattimento e usare o vendere colle per catturare mammiferi, rettili, anfibi e uccelli. Non si potrà nemmeno allevare animali al fine di ottenerne pellicce o destinati alla sperimentazione; un punto, questo, che di fatto mette il Comune in controtendenza con la normativa nazionale che (purtroppo, ndr) non vieta né la vivisezione né l’allevamento e l’uccisione di animali per pelliccia.
     
    Per quanto riguarda i cani, potranno rimanere legati alla catena per un massimo di sei ore nell’arco della giornata e «a condizione che la catena, di peso non superiore al 10% del cane, sia almeno di sei metri e scorra su un cavo aereo almeno tre metri fissato ad altezza non superiore ai due metri». I “controllori” saranno gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria, nonché addetti eventualmente individuati dall’amministrazione comunale. Per le violazioni saranno previste sanzioni dai 25 ai 500 euro.

    http://iltirreno.gelocal.it/massa

    lunedì 19 gennaio 2015

    Ambientalisti sconfitti

    Ambientalisti sconfitti: la Svezia dice sì alla caccia ai lupi

    sabato 17 gennaio 2015

    Valle del Treja, una guida

    Valle del Treja, una guida
    per cani e gatti

    Sul sito del parco informazioni
    per conoscere gli animali domestici

    http://www.viterbonews24.it/

    VITERBO - Per conoscere meglio i nostri animali domestici e sapere tutto sul perché dei loro comportamenti, basta dare un'occhiata alle pubblicazioni (un po' datate, ma dai contenuti sempre attuali) su cani e gatti consultabili e scaricabili dal sito Internet del Parco (www.parcotreja.it, nella sezione Ente Parco/Pubblicazioni).
    In Italia le popolazioni degli animali da affezione contano 6 milioni di cani e 7 di gatti. Un numero molto grande. Per convivere in armonia è auspicabile conoscere molto bene le esigenze degli animali, le loro necessità fisiologiche, e soprattutto le loro potenziali reazioni agli stimoli esterni, o ai nostri comportamenti. Gli atavici riflessi condizionati dei nostri cani e gatti mostrano con evidenza le loro antiche origini di animali selvatici, d'altra parte l'inserimento nelle famiglie, spesso in una sfera affettiva di forti legami, li rende una componente insostituibile nei rapporti tra individui dentro le nostre case. Innumerevoli sono le storie, gli episodi e i racconti di cui cani e gatti sono i protagonisti; il denominatore comune è l'affetto verso gli umani.
    Cani e gatti, che spesso fanno parte del nostro paesaggio affettivo, ci parlano e ci capiscono, ma hanno anche un mondo tutto loro che noi talvolta facciamo fatica a comprendere. Sfogliando queste due guide sarà più facile capirli. Sono spiegati anche molti comportamenti che hanno radici lontane, che trovano i loro fondamenti in epoche precedenti la domesticazione.

    venerdì 16 gennaio 2015

    Gatta randagia salva dall'assideramento neonato

    Gatta randagia salva dall'assideramento neonato abbandonato in Russia        

    mercoledì 14 gennaio 2015

    Dieci cibi che fanno male ai vostri cani

    Dieci cibi che fanno male ai vostri cani:
    ecco tutti gli alimenti da evitare


    ROMA - Ci sono alimenti perfettamente digeribili e assimilabili per noi uomini ma, spesso, non sono accettati dall'organismo dei nostri amati cani.  

    Quali sono questi alimenti? Eccone 10 che non dovete assolutamente dare al vostro amico a 4 zampe. 
    Cioccolato: contiene la teobromina, una sostanza che provoca battito cardiaco irregolare, tremore e addirittura la morte. 
    Gelato: i cani possono soffrire di intolleranza al lattosio. 
    Aglio e cipolle: danneggiano i globuli rossi. Controllate che nei cibi non siano presenti quantità eccessive di questi cibi. 
    Zucchero e dolciumi: possono provocare problemi ai denti, diabete e aumentare il peso dei vostri cani.
    Noci: è presente una tossina che può provocare tremore, debolezza, aumento della temperatura e, in casi estremi, paralisi. 
    Sale e snack salati: una quantità eccessiva di sale può provocare attacchi epilettici e conseguente come e, addirittura, la morte. 
    Avocado: contiene una tossina che può provocare problemi digestivi ai cani. 
    Uova: contengono la biotina, una una vitamina del gruppo B responsabile della crescita del pelo. Ma se consumate crude possono causare salmonella e, inoltre, contrastare l'azione della biotina. Ossicini: possono provocare problemi digestivi e respiratori.

    martedì 13 gennaio 2015

    Green Hill

    Brescia. Green Hill: la sentenza slitta al 23 gennaio

    mercoledì 7 gennaio 2015

    Single per scelta sposa i suoi due gatti

    Single per scelta sposa i suoi due gatti:
    "Sono l'amore della mia vita"




    Festeggia il decimo anniversario di nozze con i suoi due gatti dopo una brutta delusione d'amore. Barbarella Buchner ha deciso di sposare i suoi animali domestici dopo la fine di una relazione molto importante. Oggi la donna è felice e sostiene di non aver affatto bisogno di un uomo. Spider and Lugosi, i due gatti, sono tutto ciò di cui la donna, una web designer, ha bisogno.
     
    «Sono gelicemente sposata, i miei gatti sono senza dubbio l'amore della mia vita», ha dichiarato. Barbarella ha sempre avuto gatti co sè sin da quando era bambina.
     
    Nel 2000 ha adottato questi due mici da un ricovero per animali e ha iniziato a considerarli come se fossero stati figli suoi. La donna ha avuto diverse relazioni con uomini ma non ha mai voluto sposarsi perchè non si è mai sentita portata per la vita matrimoniale, così ha deciso di sposare i suoi gatti: «Quando il mio ex mi ha lasciata sono stata male, ma la separazione mi ha fatto capire quanto amassi i miei gatti», ha concluso. 
     
    Ovviamente la donna ha precisato che con gli animali non ha alcun tipo di rapporto è che il loro è un amore puramente spirituale.

    http://www.leggo.it/