venerdì 26 luglio 2013

Aveva chiuso tre cani nel furgone,uno è morto, 29enne denunciato

Il giovane, di Granaglione, aveva lasciato nel veicolo gli animali legati a una catena. I Carabinieri, allertati da una segnalazione, sono intervenuti: tentando di scappare uno è rimasto strangolato. I due sopravvissuti sono stati medicati e trasferiti al canile di Bologna

Un ventinovenne, di Granaglione, è stato denunciato per maltrattamento di animali. E’ accaduto nella serata di giovedì, quando il 112 ha ricevuto una segnalazione che, in via Yuri Gagarin, a Bologna, erano stati rinvenuti tre cani, uno morto, uno in fin di vita e un altro vivo nell’abitacolo di un furgone marca Mercedes.

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Giunti sul luogo, i Carabinieri si sono trovati di fronte una scena raccapricciante: due bestie erano legate al collo da una catena che fuoriusciva dal finestrino dello sportello anteriore destro del veicolo. Un cane era morto a causa di un’asfissia da impiccagione, mentre l’altro respirava affannosamente e appariva in gravi condizioni.

I militari, aiutati dal Nucleo Guardie Zoofile, hanno liberato l’animale tranciando la catena che lo stava soffocando. Anche il terzo cane, che appariva in buone condizioni di salute, è stato liberato. La responsabilità dei fatti è ricaduta sul ventinovenne, proprietario dei tre cani e noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia. Il ragazzo, in compagnia di una ventunenne di San Giovanni in Persiceto, nonché proprietaria del
furgone, si era allontanato dal mezzo senza preoccuparsi di mettere in sicurezza le povere bestie che, nel tentativo di fuggire dal veicolo, sono rimaste impiccate dalla catena che avevano al collo.

I cani sopravvissuti sono stati trasportati prima presso una clinica veterinaria di Zola Predosa per essere sottoposti alle cure mediche, poi presso il canile comunale di Bologna.

martedì 23 luglio 2013

Firenze, è nato Ippo metà asino metà zebra

Il piccolo, nato tre giorni fa, è uno zonkey, unico esemplare in Italia
Ippo nella fattoria (Foto Ansa)
Ippo nella fattoria (Foto Ansa)
 
 

Firenze, 22 luglio 2013 - E' nato in un allevamento privato e lo hanno chiamato Ippo: è un esemplare di zonkey, un raro incrocio fra una femmina di asino e un maschio di zebra. E' successo a Firenze, in un vivaio i cui titolari hanno destinato un'area alla custodia degli animali sequestrati dalle forze dell'ordine.

Ci sono anche anche un cammello, pappagalli, dei pony.  Ippo è nato tre giorni fa. La madre è un asino dell'Amiata - esemplare di una specie in via di estinzione affidato alla struttura fiorentina per garantirne la riproduzione - il padre è una zebra, sequestrata anni fa a uno zoo.
I gestori della struttura, la famiglia Aglietti, ha fatto un ricerca su internet: <Ippo è l'unico esemplare di zonkey in Italia - spiegano - Dovrebbe essercene un altro in Germania, uno in Cina e uno in Georgia>.

L'accoppiamento non è stato voluto <ma tempo fa - racconta Serena Aglietti, proprietaria del vivaio - la zebra ha scavalcato il recinto e ha trovato l'asina, così...''.  Il padre di Serena, Massimo, ha iniziato a custodire animali una ventina di anni fa, per salvare dalla macellazione un cavallo dell'ippodromo.

Per contatti con la nostra redazione: animali@quotidiano.net

lunedì 22 luglio 2013

Cani nei recinti, in casa peggio che nei canili: la denuncia di Essere Animali


Ci sarebbe "un imminente tentativo di modifica della recente legge che impone ai proprietari che detengono cani all’interno di recinti le stesse dimensioni previste nei canili". Una proposta che andrebbe ad intaccare il benessere dei nostri amici a zampe. E' quanto denuncia attraverso una nota l'associazione Essere Animali. "Una crudeltà - sbottano gli animalisti - e anche un ovvio controsenso che alcuni consiglieri del PD e del PdL proporranno martedì 23 luglio durante la seduta dell’Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna".

LA LEGGE REGIONALE DEL 29/3/2013 VIETA LA CATENA come strumento di detenzione dei cani, ottenuta inseguito alla mobilitazione conseguente allo sciopero della fame dell’attivista ravennate Davide Battistini. Inoltre fissa dei parametri minimi per tutti quei proprietari che detengono cani all’interno di recinti. Ovvero prevede  almeno 10 mq a disposizione (di cui almeno il 30% al coperto) a condizione che il cane abbia anche la possibilità di passare del tempo in almeno 150 metri quadrati di giardino recintato; e almeno 20 mq a disposizione qualora non sussista quest’ultima condizione

IN VISTA RICHIESTA CANCELLAZIONE ARTICOLO DI LEGGE. Le misure previste dalla legge, raccontano gli attivisti: "Sono state a nostro avviso giustamente equiparate a quelle già vigenti per i canili, dove si presuppone che per la concentrazione di animali ospitati queste siano atte a garantire il minimo soddisfacimento delle necessità etologiche di questi animali. E’ illogico che ora consiglieri del PD e del PdL tentino di eliminare questo articolo, legittimando un controsenso che permetterebbe a privati proprietari di cani di detenerli in condizioni peggiori rispetto a quelle che appunto i canili sono tenuti a rispettare”, afferma Francesco Ceccarelli, coordinatore delle attività di Essere Animali."


Dagli animalisti è stato dunque lanciato un appello per chiedere ai componenti dell’Assemblea Legislativa di non approvare l'emendamento. "E' assurdo - conclude Montuschi Simone, portavoce dell’associazione - che la prima regione in Italia ad aver adottato il divieto di detenzione dei cani alla catena poi non garantisca di conseguenza adeguati parametri per i box. Considerando che le esigenze dei cani così come di tutti gli altri animali vanno oltre le semplici necessità fisiologiche ma investono peculiarità fisiche, come il diritto al movimento, o psicologiche, come il poter socializzare, una vita trascorsa in un recinto è già inevitabilmente densa di privazioni. Inammissibile dunque che si voglia anche peggiorare questa situazione”.

sabato 20 luglio 2013

Vacanze con gli animali Ecco il kit dell'estate

Perché la vacanza sia bella anche per gli animali, oltre che rispettosa delle spiagge e dei mari, arriva l'iniziativa della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente 
Vacanze serene con i nostri amici quattro zampe
Vacanze serene con i nostri amici quattro zampe


Milano,18 luglio 2013 - E' tempo di viaggi, di caldo e di mare. E perché la vacanza sia bella anche per gli animali, oltre che rispettosa delle spiagge e dei mari, la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente ha presentato il kit "estate serena per tutti".
Innanzitutto, un utilissimo vademecum per tutti coloro che vogliono trascorrere le ferie in compagnia del proprio pet, con le regole per prevenire i colpi di calore dei nostri amici a 4 zampe. A soffrire le alte temperature non siamo solo noi, infatti, ma anche cani e gatti. E se non vogliamo privarci della loro compagnia anche in vacanza è bene adottare una serie di accorgimenti per alleviare la calura: acqua e ombra sempre a disposizione, evitare passeggiate nelle ore più calde, proteggere le parti più delicate con creme solari ed evitare nel modo più assoluto di lasciarli chiusi in auto anche per pochi minuti.

Inoltre, sul portale ufficiale della Federazione, all'indirizzo www.vacanzea4zampe.info , chi desidera trascorrere le vacanze con il proprio amico a quattro zampe, potrà trovare tutte le informazioni necessarie per pianificare al meglio i propri spostamenti: un'offerta di migliaia di strutture tra hotel, ristoranti, bed & breakfast, bar, campeggi, residence che accolgono gli animali domestici - con il dettaglio dei servizi a loro dedicati - unitamente ad una precisa mappatura delle spiagge pubbliche e degli stabilimenti balneari dove portare al mare il proprio cane. E ancora, sempre sul portale "vacanze a 4 zampe", una guida pratica, realizzata con il patrocinio del Ministero della Salute, per sapere tutto ciò che serve prima di mettersi in viaggio: la normativa per l'espatrio, le regole per il trasporto degli animali, le profilassi vaccinali richieste all'estero, e tanti utili consigli per non incorrere in spiacevoli inconvenienti.

"Con l'iniziativa di oggi -ha spiegato l'on. Michela Vittoria Brambilla presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente - vogliamo offrire ai tanti cittadini che questa estate si sposteranno con il proprio animale, un punto di riferimento completo e di facile consultazione per tutte le esigenze che si possono presentare, così che la vacanza sia davvero serena per tutta la famiglia, cani e gatti compresi. Ma non solo. Lanciamo un appello a tutti coloro che frequenteranno le spiagge e le località di vacanza italiane perché siano attenti e rispettosi anche dell'ambiente".
Il secondo vademecum presentato oggi, "Spiagge e mare puliti per tutti" , raccoglie infatti i suggerimenti più utili su come salvaguardare il patrimonio naturale delle nostre coste, dalla tutela degli animali marini, ai limiti da rispettare con le barche a motore, al tipo di creme solari da usare. Insomma, quanto serve per una vacanza serena ed ecologica. "Molto spesso si sottovaluta l'importanza di un singolo gesto" - spiega l'on. Michela Vittoria Brambilla - Gettare a terra una buccia di arancia, un fazzoletto di carta, una sigaretta sono comportamenti tutt'altro che innocui e la Terra impiega diversi anni per rimediare". Basti pensare ai tempi di decomposizione di ciascun tipo di rifiuto: fazzolettino di carta- 3 mesi; mozzicone di sigaretta- da 1 a 5 anni; bucce di arancia o banana- oltre 2 anni; gomma da masticare- 5 anni; cannuccia-da 20 a 30 anni; accendino di plastica- da 100 a 1.000 anni; bottiglia di vetro-1000 anni; bottiglia di plastica - mai completamente. O ricordare che da sole le cicche di sigaretta (in Italia ne disperdiamo 72 miliardi all'anno), i mozziconi di sigaro e residui del packaging del tabacco rappresentano il 40 per cento dei rifiuti marini.
"A farne le spese è certamente l'ambiente, - continua l'ex Ministro Brambilla - ma non possiamo sentirci estranei al processo di distruzione di ciò che ci circonda. Dobbiamo assumerci la responsabilità individuale, prim'ancora che collettiva, di preservare la natura e le specie animali e vegetali. E per farlo basta davvero poco: prestare un po' più di attenzione ai piccoli gesti quotidiani ed essere disposti a cambiare le abitudini sbagliate e dannose per l'ecosistema in cui viviamo."

Sul sito www.vacanzea4zampe.info sarà possibile consultare tutto il materiale proposto nel kit "estate serena per tutti".

mercoledì 17 luglio 2013

Cani e gatti: il 30% soffrono di obesità

Come negli esseri umani, anche fra gli animali domestici diventano sempre più frequenti i casi di obesità. Cani e gatti mangiano troppo, proprio come i loro padroni: il 30% dei cani e gatti italiani sono obesi. A volte la malattia è causata dall’ipotiroidismo o da trattamenti con farmaci cortisonici. Ma nel 99% dei casi la causa è il padrone che non fa muovere abbastanza l’animale e lo rimpinza di qualsiasi genere di cibo. 

I proprietari degli animali domestici devono nutrire i loro animali in maniera equilibrata, senza esagerare con le dosi di croccanti e scatolette e tenendo bene a mente che l’animale non è un’alternativa al bidone dell’organico, come purtroppo molti padroni poco avveduti pensano. 
Se tre animali su dieci hanno problemi di obesità, il problema è la cultura - assimilata in decenni di vacche grasse – per cui più si mangia e meglio si sta. 
 
Non è così, anzi, più i nostri cani e i nostri gatti mangiano, maggiori sono le possibilità che gli animali sviluppino malattie quali il diabete mellito, l’artrite e patologie muscolo-scheletriche come le classiche zoppie croniche dei cani sovrappeso. E anche cani e gatti soffrono di patologie cardiache e respiratorie e di pressione alta. 
Per molti animali il cibo è anche un modo per attirare l’attenzione dei padroni. 
La cosa migliore è consultarsi con il veterinario e capire quanto e quando l’animale deve mangiare. La razione giornaliera va divisa in due o tre pasti. E basta. Niente bocconi durante il giorno. Un po’ di buon senso e poche calorie. Per tenerli insieme a noi il più a lungo possibile.

martedì 16 luglio 2013

Adottiamoli.it, nuovo portale per salvare cani e gatti

Adottiamoli.it è il nuovo portale online che permetterà agli ospiti di tutti i canili e gattili d’Italia di incontrare lo sguardo di migliaia di persone che, in caso di interesse, potranno inviare una richiesta di informazioni e di appuntamento per un’adozione
Violenza sugli animali: una piaga
Violenza sugli animali: una piaga


Milano, 8 luglio 2013 - Seicentomila, secondo i dati di Lav (Lega Anti Vivisezione) e Gaia Animali & Ambiente, sono i cani ricoverati nei vari rifugi d’Italia. Dei gatti non esiste nemmeno un censimento, ma i mici sono almeno centomila. In loro aiuto ora c’è adottiamoli.it, il nuovo portale online dedicato alle adozioni. Permetterà agli ospiti di tutti i canili e gattili d’Italia di incontrare lo sguardo di migliaia di persone che, in caso di interesse, potranno inviare subito una richiesta di informazioni e di appuntamento per un’adozione.

Il servizio, totalmente gratuito, è pensato per facilitare un’adozione meditata e consapevole, che tenga conto delle caratteristiche attitudinali e comportamentali dei quattro zampe, in modo da assicurare fin dai primi passi di questo percorso la consapevolezza della scelta che si sta compiendo. I musetti dei micini Dino di Verona e Daly di Cosenza, dei giovani cagnetti Alan di Bergamo, Venere di Milano, Misha di Andria e di tutti i quattro zampe registrati sul portale sbucheranno dallo schermo, con le loro storie e i precisi riferimenti di contatto.

Adottiamoli.it vuole dare una chance in più ai troppi cani e gatti che languono dietro le sbarre di tanti box”, dichiara Adriano Majerna, direttore di Pets&thecity. “A questi ergastolani senza colpe, vogliamo aprire le gabbie e offrire loro tante adozioni responsabili”. Al portale hanno già dato la propria adesione le maggiori associazioni animaliste italiane: dall’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) alla Lega Nazionale per la Difesa del Cane, dalla Lav a Gaia a tante piccole ma fondamentali realtà di volontariato sparse su tutto il territorio. Con adottiamoli.it hanno un importante strumento in più a disposizione nella lotta al randagismo.
Gli animali di ogni specie abbandonati ogni anno in Italia sono circa 100.000. Il randagismo è un fenomeno prevalentemente del Centro-Sud Italia.

lunedì 15 luglio 2013

San Diego, stop alla vendita di animali nei negozi





San Diego, stop alla vendita di animali nei negozi

La città californiana ha vietato l'acquisto di animali domestici nei negozi che si riforniscono dalle "catene di montaggio" di animali, dove gli esemplari vengono tenuti in pessime condizioni

Importante decisione presa dalla città di San Diego, che ha deciso di vietare la vendita di animali domestici nei negozi a loro dedicati. Lo stop è stato sancito lo scorso martedì dal Consiglio cittadino, che segue così l'esempio di Los Angeles, la metropoli più grande degli Stati Uniti a imporre questa restrizione.

La novità riguarda l'acquisto di cani, gatti e conigli, che d'ora in poi potranno essere prelevati esclusivamente da canili, gruppi di recupero senza scopo di lucro o associazioni che si occupano della salvaguardia di questi animali. Il divieto è stato approvato all'unanimità dal Consiglio e dovrebbe effettivamente entrare in vigore entro 30 giorni, come riporta l'edizione americana dell'Huffington Post.
 
http://www.tgcom24.mediaset.it/animali/articoli/1105917/san-diego-stop-alla-vendita-di-animali-nei-negozi-per-fermare-le-puppy-mills-.shtml

L'obiettivo è quello di mettere un freno a quelle che negli States sono state ribattezzate "puppy mills", ovvero vere e proprie fabbriche di animali. In queste strutture si "producono" cuccioli in continuazione, di ogni razza, attraverso trattamenti che permettono agli esemplari più grandi di accoppiarsi a ritmi sostenuti, tenuti in condizioni approssimative e di scarsa igiene. I piccoli vengono poi spediti come pacchi postali ai fututi padroni, che forse ne ignorano la reale provenienza. Nel tentativo di fermare questo fenomeno, a San Diego ora i negozi di animali dovranno esporre certificati che comprovino l'origine degli esemplari; contemporaneamente il tentativo è quello di diminuire il numero degli animali presenti nelle strutture di accoglienza, trovando una casa a randagi o cani e gatti abbandonati.

sabato 13 luglio 2013

"La corrida non è patrimonio

Corrida (Foto Reuters)
Corrida (Foto Reuters)

Roma, 12 luglio 2013 - Andrea Zanoni firma una lettera dell'Intergruppo Benessere e Conservazione degli Animali al Parlamento europeo indirizzata alla commissione cultura del parlamento spagnolo per chiedere di rinunciare a dichiarare la corrida un patrimonio culturale della Spagna.

<I deputati spagnoli facciano una scelta di civiltà. Basta alla corrida e basta finanziarla con i soldi dei cittadini europei e spagnoli>. <A nome dell'intergruppo Benessere e Conservazione degli Animali al Parlamento europeo esprimiamo seria preoccupazione per il disegno di legge 120/000005 che prevede l'istituzione della corrida come un patrimonio culturale spagnolo attualmente al vaglio del parlamento nazionale>, si legge nella lettera inviata dall'Interguppo Benessere e Conservazione degli Animali al Parlamento europeo alla commissione cultura del parlamento spagnolo.
<Consideriamo la corrida uno spettacolo crudele che non solo infligge una morte lenta e dolorosa a migliaia di tori ma desensibilizza le persone, compresi i bambini, alla violenza e allo spargimento di sangue>.

<Inoltre reputiamo inammissibile che una simile pratica riceva sovvenzioni pubbliche, una possibilità invisa alla maggioranza degli stessi spagnoli, come testimonia un recente sondaggio Ipsos MORI - aggiunge Zanoni. A questo si aggiungono i fondi europei che, secondo un altro studio condotto da ERC/Catalonia Sí, finirebbero all'allevamento di questi poveri animali destinati poi a morire sotto tortura>.

<Avete l'occasione di fare veramente qualcosa per il benessere di questi animali nel vostro Paese e di mandare un forte messaggio che gli spagnoli non tollerano più simili episodi di violenza insegnando in questo modo ai più giovani ad amare gli animali invece che a maltrattarli>, si legge ancora nella lettera. <Voglio precisare che si tratta di uno degli spettacoli più truci di sempre, dove l'agonia e la sofferenza di un animale diventa spettacolo ed intrattenimento – conclude l'eurodeputato – Mi auguro che i membri della commissione cultura del parlamento spagnolo facciano una scelta di civiltà e cestinino per sempre il disegno di legge 120/000005>.
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lunedì 8 luglio 2013

Il 68% degli italiani vorrebbe proibire i delfinari

Roma, luglio 2013 - Lav e Marevivo lanciano in Italia la campagna europea SOS DELFINI con il sito internet dedicato www.sosdelfini.org , in occasione della Giornata mondiale contro la cattività dei mammiferi marini, oggi 4 luglio:  <In Italia i delfinari non hanno alcuna funzione educativa né scientifica o di conservazione della specie, ovvero non rispettano queste caratteristiche obbligatorie per legge, facendo invece spettacolo: un inganno che i potenziali visitatori devono conoscere e a cui dobbiamo mettere fine, a tutela degli animali imprigionati in questa inaccettabile, forzata cattività>, affermano LAV e Marevivo.

Il tradimento della funzione "scientifica-educativa" da parte dei delfinari è confermato da un'investigazione svolta dalla LAV, che ha messo in luce le violazioni delle disposizioni dettate dal Decreto Ministeriale 469/2001 in materia di condizioni per il mantenimento in cattività dei delfini Tursiopi (i Tursiops Truncatus sono la specie normalmente utilizzata nei delfinari per la sua intelligenza), requisiti minimi, sistemazione, comfort e benessere animale, equipaggiamenti all'interno delle vasche e loro costruzione e mantenimento, prevenzione di stress e/o danni ai delfini Tursiopi, manipolazione e addestramento.

Su queste irregolarità la LAV si riserva di adire le vie legali. L'investigazione, svolta la scorsa estate, ha riguardato i delfinari attivi in Italia, ovvero il Delfinario di Fasanolandia (Fasano, Brindisi), Zoomarine (Torvajanica, Roma), il Delfinario di Oltremare (Riccione), il Delfinario di Rimini, Gardaland (Verona) il cui delfinario però è stato successivamente chiuso alla fine del 2012, dopo non pochi decessi di delfini (Hector, Violetta e Tango, per citarne alcuni) per gravi carenze nella gestione, nell'alimentazione e nel superlavoro richiesto loro, soprattutto durante la stagione estiva. Il parco non è però rimasto senza animali in quanto ha aperto un Sea Life Acquarium.
Presso l'Acquario di Genova, che già detiene alcuni delfini che però non vengono fatti esibire, è prevista la costruzione di un grande delfinario. Al fianco di LAV e Marevivo per lanciare l'appello SOS DELFINI, l'attore Giorgio Panariello e la presentatrice Licia Colò che hanno realizzato un breve spot per www.sosdelfini.org , a sostegno della campagna europea promossa dall'associazione spagnola Faada e realizzata in collaborazione con Born Free Foundation.

<Per ogni delfino che sopravvive in un delfinario, la maggior parte muore nel tentativo di adattarsi - spiegano Giorgio Panariello e Licia Colò - La vita in cattività è fonte di stress e depressione, tanto che a volte è necessario dare loro tranquillanti e farmaci. Il pubblico che visita i delfinari, dove gli animali sono sottoposti ad addestramenti e costretti a fare spettacoli, a nuotare con le persone, a subire rumori molesti, non può continuare a ignorare questa sofferenza>.
<Consegneremo l'investigazione al Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando sollecitandolo a prendere atto delle violazioni documentate, talmente evidenti da rendere inevitabile la chiusura dei delfinari in Italia>, affermano LAV e Marevivo.

L'opinione pubblica disapprova questa forzata cattività: il 68% degli italiani vorrebbe proibire i delfinari in Italia, ritenendo che non contribuiscano affatto alla conservazione della biodiversità e dell'ambiente, lo rivela un sondaggio IPSOS commissionato da One Voice, associazione animalista francese.

Il campione ha coinvolto quattro Paesi europei: Italia, Francia, Spagna e Germania. L’81% degli italiani intervistati ha ammesso che i delfini sono più felici in natura e il 73% si è dichiarato contrario alla cattura dei delfini in natura per destinarli ad una vita in cattività nei delfinari o nei parchi di divertimento, fino ad arrivare al 96% degli italiani che si augura che in futuro la cattura dei delfini per essere esibiti nei delfinari e nei parchi di divertimento sia proibita o strettamente regolamentata.

Secondo il 66% di intervistati italiani, inoltre, la cattività aumenta il tasso di mortalità dei delfini e il 71% degli italiani pensa che i delfinari non permettano di comprendere come gli animali vivano in natura.

La maggior parte degli intervistati, infine, ha visitato un delfinario o assistito a un'esibizione di delfini in un parco d'attrazioni (65% in Italia), il 58% dei quali negli ultimi 5 anni.
Alcuni Paesi hanno già adottato provvedimenti in favore dei cetacei:
Non detengono cetacei in cattività: Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lussemburgo, Polonia, Irlanda, Slovacchia, Slovenia, Regno Unito;

I seguenti Stati UE hanno una legislazione nazionale che vieta la detenzione di cetacei in cattività: Cipro, Ungheria e Croazia;

Altri Stati in UE: nel 2012 la Svizzera ha introdotto una legislazione per vietare i cetacei in cattività; nel mondo: India, Cile, Costa Rica e Israele non hanno introdotto una legislazione specifica sull'abolizione dei delfinari ma, di fatto, non hanno autorizzato per molti anni l'importazione di cetacei per fini espositivi.

Per vedere l'intervista doppia a Licia Colò e Giorgio Panariello:  http://youtu.be/JIn03bXafHM
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giovedì 4 luglio 2013

La Brambilla vuole chiudere i delfinari:

Delfini in cattività
 
Alla vigilia della Giornata mondiale contro la cattività dei mammiferi marini, in programma giovedì 4 luglio, l'ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, lancia un appello chiedendo di «non visitare i delfinari». «Costringere i mammiferi marini, creature intelligenti e sensibili, a vivere in vasche e ad esibirsi per il divertimento della folla è pura barbarie - spiega l'ex ministro Brambilla - Per questa ragione ho presentato una proposta di legge che vieta nel nostro paese la detenzione e l'addestramento di cetacei e porterebbe, se approvata, alla chiusura dei delfinari esistenti».

«NO AI DELFINARI» - Balene e delfini sono «animali molto intelligenti - ricorda la parlamentare del Pdl - che vivono in gruppi sociali complessi ed hanno bisogno di relazioni» e «separarli ancora piccoli dalle loro famiglie vuol dire infliggere loro un trauma gravissimo, in molti casi insuperabile». Da sempre in prima linea per la difesa dei diritti degli animali, Michela Vittoria Brambilla aggiunge: «Come se non bastasse questi poveri animali devono imparare ed eseguire "numeri da circo" di fronte a spettatori paganti. Non c'è da stupirsi se lo stress mentale, emozionale e fisico indebolisce il delicato sistema immunitario dei cetacei, li porta spesso alla malattia e alla morte. L'elevato indice di mortalità alimenta nuove catture in tutto il mondo, a volte con metodi particolarmente crudeli». Come dire: «La loro casa è l'oceano, non certo una vasca di 400 metri quadri per cinque esemplari e 100 metri quadrati per ogni esemplare aggiuntivo - sottolinea Brambilla - lo standard minimo fissato dalla normativa italiana, considerata "generosa"».

INTERVENGA LA POLITICA - Ricorda inoltre l'ex ministro Brambilla che «i delfinari sono a tutti gli effetti imprese commerciali e non dovrebbero ottenere permessi di importare cetacei, neppure vantando presunti "scopi scientifici" che al dunque si rivelano inesistenti». Eppure, continua la deputata animalista, «il regolamento europeo 338/1997 vieta l'importazione di cetacei nell'Unione per scopi prevalentemente commerciali». «Per questo – conclude Michela Vittoria Brambilla - faccio appello a tutte le forze politiche affinché sostengano la mia proposta di legge che vieta nel nostro paese la detenzione e l'addestramento di questi meravigliosi animali».

lunedì 1 luglio 2013

Una zampa stampata in 3D per Buttercup

Il papero nato con una malformazione all'arto sinistro grazie alla tecnologia potrà così camminare e nuotare
Buttercup quando era ancora paperotto
Buttercup quando era ancora paperotto
 
MILANO - Buttercup ("Ranuncolo") è un delizioso paperotto, nato il 9 novembre del 2012 in un laboratorio di biologia. Fin dalla nascita il piccolo non ha potuto camminare a causa di un difetto congenito alla zampa sinistra. Ora la sua condizione, peraltro dolorosissima, forse è finita grazie alla tecnologia e a una zampa artificiale realizzata con una stampante in 3D.
La nuova zampa 3D La nuova zampa 3D di Buttercup    La nuova zampa 3D di Buttercup    La nuova zampa 3D di Buttercup    La nuova zampa 3D di Buttercup    La nuova zampa 3D di Buttercup

UN DIFETTO DALLA NASCITA - La storia di Buttercup inizia a volgere verso un lieto fine quando Mike Garey, del Feathered Angels Waterfowl Sanctuary di Arlington nel Tennessee (Stati Uniti) decide di adottarlo per occuparsi del suo caso. Il «Rifugio per uccelli acquatici Angeli Pennuti» ha infatti la missione di aiutare uccelli d'acqua selvatici e domestici che spesso, dopo essere state acquistati come teneri pulcini, vengono abbandonati da adulti, non in grado di difendersi dai predatori e sopravvivere allo stato brado. Buttercup, come detto, era nato con una zampa ritorta all’indietro. E malgrado l'esercizio quotidiano a cui i suoi genitori umani lo hanno sottopost0 fin dall'inizio, che ha permesso alla zampa di girare parzialmente, il difetto non solo non gli permetteva una vita normale "da papero", ma gli procurava anche molto dolore. A febbraio dunque si decide di amputargli la zampa malata.

UNA ZAMPA STAMPATA IN 3D - Ma Mike non ha intenzione di fermarsi qui. Ed ecco che nella storia entrano in gioco il dottor Shannon McGee e la NovaCopy. Il veterinario e l'’azienda specializzata in tecnologie di stampa tridimensionale si mettono al servizio del papero gratuitamente per costruirgli una nuova zampa. La plastica comunemente usata per la stampa 3D non sarebbe stata adatta allo scopo, perché la zampa deve avere caratteristiche di flessibilità che il materiale non poteva garantire. E così, dopo svariati tentativi per arrivare al design perfetto, viene creato uno stampo che nei prossimi giorni sarà usato per produrre una zampa in silicone per il papero. Nel giro di un paio di settimane dunque Buttercup avrà la sua zampa nuova di stampa, e potrà finalmente camminare e nuotare con le altre papere negli stagni del Santuario. Se volete sapere come finirà la storia, potete seguirla sulla sua pagina Facebook.