sabato 22 giugno 2013

Biagio, avvelenato con l'antigelo

Mara Varoli
Biagio è stato avvelenato.  Qualcuno gli ha messo nella ciotola dell'acqua un barattolo di  antigelo. Ed è morto, in poche  ore, dopo aver sofferto tanto. Aveva otto anni ed era cresciuto nella campagna di Busseto con quattro bambini, in una  bella casa recintata. D'altronde,  Biagio era un labrador e come  tutti i labrador un cane che amava giocare, nonostante l'età. La sua triste storia  la racconta Marilina, la mamma di  quei quattro bambini, che ora  non si rassegnano all'idea di non  avere più in cortile il loro fidato e  divertente compagno di giochi.
«Da otto anni, Biagio viveva  nella nostra famiglia e amava  tanto il mare - racconta Marilina  -: veniva in campeggio con noi,  divideva i biscotti con i miei gemelli e le ragazze passavano pomeriggi interi in passeggiata.  Non posso dimenticare quando  giocava, anche con mio marito:  tutti volevano bene a Biagio. E  poi, l'arrivo dei gattini: sembra  strano, ma lui impazziva di gioia  quando gli si avvicinavano, tant'è che li curava e li leccava sempre. In otto anni, i ricordi sono  tanti e ora rimane la rabbia verso  una persona così cattiva, per il  dolore che ci ha causato».
 
Era venerdì, intorno alle 14.  Marilina era appena rientrata  dal lavoro: «Ho visto che il mio  cane non stava bene e cominciava ad accusare malori - continua -. Subito dopo, non riusciva  più a camminare: barcollava. Ma  è stato quando ha cominciato a  vomitare che ho pensato che poteva essere  stato avvelenato».  Chi lo ha fatto è entrato in una  proprietà privata, scavalcando il  cancello: ha raggiunto il labrador e gli ha versato il «veleno»  nella ciotola dell'acqua.  «Così -  prosegue Marilina - lo abbiamo  subito portato alla clinica veterinaria Jenner di Parma, ma purtroppo per Biagio non c'è stato  nulla da fare.  Dopo tanti tentativi per salvargli la vita e dopo  aver eseguito gli esami del sangue, i veterinari hanno scoperto   che era stato avvelenato con l'antigelo. Lo stesso che poi abbiamo  trovato nella sua ciotola dell'acqua».
 
Un veleno fatale, che non la scia speranze.  «Dopo 24 ore di  sofferenza - conclude Marilina -  abbiamo deciso a malincuore di  staccargli la spina e di acconsentire all'eutanasia». Per  Biagio è stata fatta regolare denuncia ai carabinieri contro quei  soliti ignoti che uccidono gli animali con le polpette  avvelenate, questa volta con l'antigelo. «Il suo ricordo resterà nel  nostro cuore - conclude Marilina  -, perché faceva parte della famiglia. Ti vorremmo sempre bene, caro Biagio».