Ravenna. Stop alla caccia ai daini nella Pineta di Classe
Il Consiglio di Stato ha accolto l'istanza dell'Associazione vittime della caccia, Animal Liberation ed Earth con il supporto di Clama Ravenna onlus
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Roma, 10 febbraio 2015 - Stop alla caccia ai daini nella Pineta di Classe a sud di Ravenna. Il Consiglio di Stato in data 9 febbraio ha accolto l'istanza di misure cautelari ai sensi degli artt. 62 e 98, comma 1, c.p., presentata dagli avvocati Andrea Rizzato e Francesco Damiani per conto di Associazione Vittime della caccia, Animal Liberation ed Earth, supportate dall'Associazione CLAMA Ravenna onlus del Coordinamento "Viva i daini vivi della Pineta di Classe".
"L'appello al Consiglio di Stato - spiegano le associazioni -si è reso necessario in quanto il Tar di Bologna, sezione 2°, aveva respinto il ricorso delle stesse (con ordinanza n.5 del 14.01.2015), condannando addirittura a spese astronomiche le Associazioni di volontariato che chiedono soltanto il rispetto e l'applicazione di norme vigenti, da troppo tempo eluse". Secondo l'impugnata delibera provinciale di Ravenna (n.252/2014), le uccisioni degli ungulati della Pineta avrebbero dovuto concludersi alla fine di febbraio, per poi riprendere in seconda battuta anche durante l'estate, nel caso in cui non fosse raggiunto il numero stabilito di daini uccisi.
Su appello delle Associazioni, in sostanza, il Consiglio di Stato ha legittimato le misure richieste contenute nel ricorso di secondo grado, accogliendole prontamente in via cautelare proprio per evitare un "danno irrimediabile", ovvero l'uccisione dei Daini della Pineta di Classe. "In Camera di Consiglio del prossimo 5 marzo - aggiungono le associazioni - auspichiamo di conoscere anche il pronunciamento di merito, oltre alla decisione circa le spese di condanna a carico delle tre Associazioni animaliste, comminate ingiustamente dal Tar di Bologna, ad avviso di AVC . Pertanto, esclusa la presenza di cacciatori nell'area della Pineta di Classe, sarà possibile tirare un sospiro di sollievo e tornare a frequentare l'area verde pubblica serenamente".
"I cittadini possono così riappropriarsi di un bene comune e del diritto di vedere salvaguardati gli animali che vi abitano, di incontrarli pacificamente e di imparare a rispettarli, come buoni custodi, non come oppressori e loro carnefici. Con la ritrovata quiete vengono così anche meno le problematiche di ordine pubblico, che hanno visto recentemente il verificarsi di gravissimi atti da parte di gente armata contro persone presenti per difendere i Daini, atti inccettabili che devono trovare risposta in altra opportuna sede", continua l'Associazione Vittime della caccia. "Nell'auspicare a un ripensamento da parte della Giunta della Provincia di Ravenna per un diverso approccio a questo tema, l'Associazione Vittime della caccia è certa di poter contribuire fattivamente assieme al Coordinamento "Viva i daini vivi della Pineta di Classe" di cui fa parte, proposte serie e concrete, aprendo al contempo un necessario dibattito sul tema "contenimento della fauna selvatica" attraverso metodi incruenti".
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