Esponenti di M5s e LpRa hanno preannunciato l'atto contro la provincia per il piano di uccisione degli animali che, dicono, è stato disposto "senza valutare le alternative contemplate dalla legge"
Roma, 8 dicembre 2014 - Due esponenti M5s e della lista LpRa hanno preannunciato un esposto alla Procura di Ravenna contro l'abbattimento di 67 daini nella pineta di Classe, considerati di troppo dalla Provincia, in barba alle proteste, per i danni agricoli e per i pericoli stradali. Francesca Santarella e Alvaro Ancisi imputano alla Provincia di non aver cercato alternative, dalla «immuno-contraccezione» all'offerta di un'imprenditrice agricola tedesca che può accoglierli a proprie spese a Castiglione di Ravenna.
Al più presto, «forse già martedì o mercoledì», Francesca Santarella e Alvaro Ancisi presenteranno un esposto sulla questione al Procuratore capo sulla base di un parere fornito da un loro legale di fiducia. «Pur non essendo contrari alla caccia per principio e tantomeno al controllo selettivo della fauna selvatica - hanno spiegato i due -, siamo convinti che non abbia giustificazione il piano della Provincia per l'abbattimento dei 67 daini giudicati eccedenti» perché considerati un danno per l'agricoltura e un pericolo per la circolazione stradale. La stessa Provincia nei giorni scorsi al termine di una seduta ad hoc aveva ribadito l'intenzione di andare avanti nonostante le molte proteste sia di singoli cittadini che di associazioni animaliste.
«Finora - prosegue la nota - non è stata comprovata l'impossibilità di utilizzare quei metodi ecologici che in questi casi la legge impone di adottare». Prima tra tutte «la pratica dell'immuno-contraccezione» peraltro «prevista nel 'programma di gestione del dainò della Provincia ma sbrigativamente accantonata». E così «è possibile che l'ecatombe di questi animali sia disposta senza necessità», soprattutto alla luce del fatto che all'ente provinciale sono state formulate «alcune richieste di soggetti privati disposti a ospitare, con ogni garanzia, i 67 daini».
In questo contesto «risulta incomprensibile che la Provincia non abbia neppure valutato l'offerta della signora Eleonora Schonwald» - imprenditrice tedesca da quasi mezzo secolo in Italia - di accogliere nella propria azienda agricola di Castiglione di Ravenna tutti gli animali assumendosi il carico totale degli oneri per la loro cattura, trasferimento e mantenimento senza limiti di tempo oltre a quelli connessi ai controlli di tipo sanitario e veterinario.
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